Tipi principali di domande
Il fraseggio delle domande è un elemento cruciale per la qualità dei dati e deve tenere conto degli scopi da perseguire: la domanda è funzionale agli scopi della ricerca, deve avere un identico significato per tutti i soggetti, e il significato che i soggetti le attribuiscono è uguale a quello attribuito ad essa dal ricercatore.
Il fraseggio adeguato dipende da diversi fattori (modalità di somministrazione, temi, formato, ecc.), per cui è impossibile stabilire regole universalmente valide. È, però, possibile individuare quali siano le caratteristiche più salienti per un fraseggio adeguato:
Chiarezza del compito posto al soggetto: La domanda è poco chiara quando il suo significato è interpretabile in più modi (termine con significati diversi o termine con significati troppo ampi) e quando le domande includono uno o più termini di uso quotidiano il cui significato è vago;
Il compito posto al soggetto è ambiguo quando la domanda è definita doppia, contenente due o più asserzioni distinte o facente riferimento a due o più oggetti distinti.
Comprensibilità della domanda a livello linguistico: le domande linguisticamente ambigue presentano una costruzione grammaticale di difficile comprensione (forma passiva, doppia o tripla negazione) o includono termini specialistici e di gergo o parole difficili e\o poco frequenti nell’uso comune.
Domande suggestive e\o emotivamente cariche; il fraseggio della domanda tende a indurre o rendere più probabile una risposta piuttosto che un’altra. Le domande suggestive sono presentate con tre meccanismi: una certa risposta “suggerita” viene implicitamente presentata come migliore di un’altra, viene presentato un’unica prospettiva circa un oggetto, e vengono formulate come asserzioni in cui un certo punto di vista viene presentato come “privilegiato”. La domanda suggestiva può essere emotivamente carica proprio perché fa riferimento a norme, valori o altro che si suppongono condivisi da tutti.
Domande che contengono un’asserzione presupposta: la domanda riguarda l’oggetto X ma presuppone sia vero l’oggetto Y. Il ricercatore formula la domanda in modo tale che essa presupponga la presenza di un certo atteggiamento, valutazione, interesse o preoccupazione da parte del soggetto nei riguardi dell’oggetto indagato. In qualche caso le domande con asserzione presupposta possono essere usate intenzionalmente; ciò è giustificabile quando l’oggetto o l’evento y su cui verte la domanda è delicato, personale e imbarazzante, quando gli intervistati tendono a negarne l’esistenza, vi sono motivi per credere che l’oggetto o l’evento y siano frequenti nella popolazione, o non vi sono altri metodi che permettano di ottenere le stesse informazioni.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Alessio Bellato
[Visita la sua tesi: "Il trattamento di gioco nei bambini con autismo"]
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Psicologia
- Titolo del libro: Tecniche dell'intervista e del questionario
- Autore del libro: Zammuner
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 1998
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