Teoria dei sistemi dinamici in sintesi
- Ogni comportamento emerge online sulla base delle proprietà specifiche di tutte le strutture coinvolte (proprietà del corpo, ambiente, attività del SNC)
- Tutte queste interazioni possono essere decentralizzate e locali (non tutto dipende dal cervello)
- Sono modelli dinamici non lineari, perchè lo sviluppo non è sempre verso l’alto, graduale e continuo, ma può anche essere fluttuante, dato che è sufficiente un piccolo cambiamento per produrne uno di ampia portata
- È una teoria multicausale: tanti fattori e tante cause concorrono allo sviluppo motorio
- È molto importante in questa teoria l’autoorganizzazione, cioè il sistema usa le sue stesse capacità e attività per ripetere più volte i movimenti fino a che non ne emerge un pattern strutturato ed efficiente, che porta a un effetto o a soddisfazione.
- Il cambiamento deriva sempre da un precedente stato di stabilità, che viene perturbato così che le parti componenti si rendano disponibili per una nuova integrazione (es. crawling vs. walking). Una certa organizzazione funzionale ad un determinato momento dello sviluppo, non lo è più in un momento successivo.
- Ogni elemento del sistema non è indipendente dagli altri. I movimenti sono organizzati in gruppi funzionali o sinergie, che si adattano in maniera flessibile a svolgere taluni compiti.
Età prescolare
Lo sviluppo motorio continua ad evolversi durante l’età prescolare, in particolare:
- Migliora la coordinazione motoria
- Alcuni movimenti diventano sempre più automatici e accurati, e ciò permette una maggiore autonomia nelle attività quotidiane, e aumenta l’autostima del bambino.
Quali sono le attività motorie che emergono in età prescolare? Attività grosso-motorie:
- andare in bicicletta
- saltare su un piede solo
Attività di coordinazione fine:
- Disegnare, giocare con righello e forbici
- Inserire gettoni in una fessura
- Vestirsi
- Lavarsi i denti
- Usare un cucchiaio per mangiare.
Questi due tipi di attività (grossolane e fini) sono correlate, ma non più di tanto (ad esempio un bambino può essere molto bravo negli sport, ma non eccelle nelle abilità fini).
Alcuni studi hanno anche indagato la correlazione tra competenze motorie e prestazioni scolastiche. Anche qui però bisogna distinguere tra competenze grosso-motorie e fini.
Competenze grosso-motorie:
- Predicono capacità sociali e benessere fisico (accettazione sociale),
- Aprono la strada al coinvolgimento nelle attività sociali (es: sport, gioco),
- Invece i bambini che hanno difficoltà possono essere socialmente rifiutati o essere a rischio per problematiche legate all’ansia e/o ritiro.
Coordinazione motoria fine:
- Associata in maniera più robusta ai risultati accademici (ad es. coordinazione motoria a 5 anni è associata ai risultati scolastici in matematica e lettura a 6, 8, 10 anni)
- I bambini per cui è più facile allacciarsi le scarpe e/o utilizzare la penna godono di un vantaggio nell’ambiente scolastico (questo bambino nell’ingresso a scuola riesce bene, quindi riceve feedback positivi, è motivato, e riesce anche a integrarsi meglio nell’ambiente scolastico)
- Al contrario, i bambini che hanno difficoltà di coordinazione possono avere difficoltà nel contesto scolastico.
Più in generale le capacità di coordinazione motoria implicano anche capacità di mettere le azioni in sequenza, prendere decisioni, l’utilizzo delle funzioni esecutive e dell’autocontrollo.
Età scolare
Anche qui vi sono grandi cambiamenti, che sono per lo più legati all’interazione tra sviluppo percettivo e sviluppo motorio. Ad esempio in uno studio si è indagato in un ambiente virtuale l’abilità di bambini tra i 6 e i 12 anni di attraversare una strada in bicicletta tenendo conto delle macchine che possono arrivare da destra a sinistra. Un atto come attraversare la strada richiede la capacità (percettiva) di identificare le proprietà degli oggetti rilevanti al fine di compiere l’azione (velocità, distanza, angolo) e la capacità (motoria) di controllare le componenti critiche dei propri movimenti (Postura, equilibrio, forza). Si è visto che i bambini più piccoli (6-9) anni spesso mettono in atto attraversamenti imprudenti, perchè non riescono a valutare la velocità con cui arrivano i veicoli (sovrastimano la distanza dei veicoli), oppure non si preparano all’attraversamento (sovrastima delle proprie capacità) —> ciò che vedo e ciò che faccio dovrebbero essere tra loro coordinati.
Sviluppo motorio atipico
Esso può derivare dalla compromissione di fattori diversi (dato che nello sviluppo motorio contribuiscono diversi sistemi dinamici), e a seconda del fattore compromesso si possono avere esiti atipici diversi. Si possono avere disordini a carico del SNC (è il caso delle paralisi cerebrali infantili). Però vi sono anche disturbi del sistema motorio in cui non vi sono lesioni a carico del SNC, questo è il caso dei disturbi della coordinazione motoria (in questo caso la risonanza magnetica non serve a nulla, ed è per questo che spesso questo disturbo è sottodiagnosticato). Questi bambini spesso vengono portati in consultazione per altri disturbi, che sono in comorbilità con il DCM (ad esempio disturbi dell’apprendimento). Oppure in altri casi il genitore presenta il bambino come molto distratto, che non si impegna in ciò che fa (esempio: non sa mettersi la maglietta dalla parte giusta, quando versa l’acqua il bicchiere cade). Un’ultima gamma di disturbi si riferisce alla povertà di esperienze (dovuta a deprivazione sensoriale —> di per sé il sistema motorio è intatto, però il bambino ha meno esperienze quindi meno possibilità di esercitarsi nei movimenti e di sintonizzare percezione e azione), alla deprivazione emotiva (ad esempio bambino in orfanotrofio), e al ritardo mentale (qui il problema è la carenza di motivazione e iniziativa).
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Dettagli appunto:
- Autore: Mariasole Genovesi
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia dello sviluppo e dei processi educativi
- Esame: Psicologia dello sviluppo cognitivo
- Docente: Chiara Turati
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