Promozione dello sviluppo motorio
Ritardo psicomotorio: è una diagnosi provvisoria che viene data nei primi 3 anni di vita, e comunque non è una vera propria diagnosi, ma più che altro un quadro clinico che descrive una situazione clinica in divenire. Implica:
- Mancato o incompleto insediamento delle funzioni di base
- Ipoevoluzione delle competenze cognitive sensomotorie e del repertorio comunicazionale
Sistemi motori di base:
Capo: si vede se il bambino è in grado di sostenere il capo, quindi di tenerlo in asse rispetto al corpo —> una delle prime funzioni ad essere valutata è il controllo del capo. Poi si vede se riesce a fissare oggetti in movimento.
Tronco: il controllo del tronco è fondamentale per l’acquisizione della posizione seduta. Per poter stare seduto deve superare una serie di fasi: prima sta seduto solo grazie a un appoggio (delle mani o del seggiolino), dai 6 mesi in poi riesce a stare seduto senza appoggi
Arto superiore: fondamentale per la manipolazione e l’esplorazione dello spazio peripersonale del bambino.
Arto inferiore: importanti per la verticalizzazione (capacità di stare in posizione eretta in autonomia senza cadere, o comunque avere controllo delle proprie cadute) e il cammino.
Il ruolo della riabilitazione è quello di accentuare gli elementi già presenti nell’ambiente, dando le regole più spesso, una alla volta, dando dei feedback, e fornendo informazioni al rallentatore.
Quindi cosa fa la riabilitazione? La riabilitazione porta un apporto artificiale di informazioni, comunque già presenti nell’ambiente. Inoltre la riabilitazione cerca di costruire delle rappresentazioni al bambino (esempio: rappresentazioni oggetto-scopo, cioè quando succede un evento, io mi muovo in un certo modo —> si cerca di creare nel bambino una memoria delle sue azioni).
Esempio: il controllo del capo —> una terapista fa da contenitore e tiene il collo del bambino mantenendone il capo, mentre un’altra terapista fornisce al bambino degli stimoli al buio. La prima terapista comunque dovrebbe intervenire il meno possibile con il bambino, solo quando vede che sta perdendo l’equilibrio. Inoltre bisogna lasciare al bambino il tempo di risposta e non essere precipitosi (equilibrio tra fargli sperimentare il contenimento e fargli sperimentare la caduta del capo).
Come si può modifica l’ambiente sulla base dei cambiamenti motori del bambino? È un intervento indiretto, che consiste in un progressivo adattamento dell’ambiente e dell’utilizzo di oggetti sulla base dei bisogni evolutivi del bambino.
Consideriamo 4 fasi:
* Nei primi 3 mesi il bambino deve adattarsi alle nuove condizioni ambientali diverse da quelle intrauterine (la forza di gravità è molto diversa). Quindi l’obiettivo del bambino è raggiungere stabilità posturale e motoria, in un ambiente non così facilitante come il liquido amniotico. Quindi si dovrebbero offrire condizioni in cui il bambino si senta contenuto e stabilizzato. Esempi: Posizioni di contenimento in braccio (non solo controllo del capo ma anche controllo di tutto l’asse corporeo), posizione supina nella carrozzina con rullo di spugna intorno al collo (per evitare passaggio alla posizione prona), uso del marsupio (bambino rivolto all’interno), «bagnetto» (per bambini meno stabili può essere utile proporre il bagnetto inizialmente avvolti in un lenzuolo, poi una volta entrati nella vasca togliere il lenzuolo).
* 3-6 mesi: il bambino a 3 mesi di solito acquisisce il controllo del capo, migliora la sua esplorazione visiva, e quindi il suo interesse principale comincia ad essere l’ambiente esterno. Inizia così a entrare in relazione con persone e oggetti. Inoltre vi sono i primi spostamenti nello spazio (rotolamento), ed aumenta l’interesse del bambino per le proprie mani e gli oggetti. Il ruolo dell’ambiente in questa fascia di età è offrire informazioni che consentano l’esplorazione dell’ambiente: maggior utilizzo dell’Infant seat, primi giochi (es. palestrina), proporre posizione alternative alla posizione prona (posizione in cui il bambino è più competente e per lui più comoda).
* 6-9 mesi: dal punto di vista motorio vi sono importanti conquiste, cioè acquisizione della posizione seduta, passaggi posturali (es da pancia in su a pancia in giù), spostamento orizzontale (gattonamento o strisciamento —> è importante lo spostamento orizzontale perché è la prima volta che il bambino si sposta in modo autonomo). Inoltre in questa fase inizia ad avere le mani libere, cioè impara a stare seduto senza appoggio delle mani, quindi comincia a manipolare gli oggetti. Quali sono le modifiche ambientali? È utile proporre al bambino il tappeto di giochi (in cui il bambino si muove in un ambiente protetto). Però è controproducente usare il box (perché non può muoversi) o il girello (perché non permette al bambino di sentire il peso delle proprie gambe). Inoltre si dovrebbe evitare di mettere il bambino in piedi quando ancora non è in grado. Ovviamente il bambino dovrebbe trovarsi sempre in una situazione di sicurezza generale.
* 9-12 mesi: la sfida principale è quella di mettersi in piedi e poi rimettersi in posizione seduta. In questa fase il bambino impara il cammino laterale (navigazione costiera), cioè cammina appoggiandosi ad appigli laterali. Inoltre migliorano ulteriormente le capacità di manipolazione. Quali sono le modifiche ambientali? Creare un ambiente a misura del bambino che si muove. Evitare di mettere il bambino in piedi se non sa farlo da solo. Fornire condizioni in cui il bambino possa esercitare il cammino laterale (tavolini bassi vicino ai quali può giocare in piedi, poltrone/divano su cui il bambino si può appoggiare per spostarsi lateralmente). Poco utile farlo camminare sorretto dalle mani dell’adulto. Finchè non sta in piedi da solo per un periodo di tempo prolungato non sono necessarie le scarpine (che non facilitano lo spostamento del bambino).
Tutti questi accorgimenti sono nati da un gruppo di lavoro di psichiatri e pediatri, che nasce dalla collaborazione di vari ospedali, e che ha elaborato un documento di consenso, “valutazione neuroevolutiva e promozione dello sviluppo psicomotorio 0-3 anni”. In esso sono presenti una serie di schede (una per ogni mese del primo anno di vita), in cui vi sono dei comportamenti del bambino che il pediatra dovrebbe osservare se il bambino si sta sviluppando correttamente. Inoltre vi sono anche una serie di schede pensate per i genitori, in cui sono esplicitati dei consigli per favorire nel bambino lo sviluppo motorio. In tutte le schede viene specificato di non proporre la TV al bambino nel primo anno di vita.
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Dettagli appunto:
- Autore: Mariasole Genovesi
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia dello sviluppo e dei processi educativi
- Esame: Psicologia dello sviluppo cognitivo
- Docente: Chiara Turati
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