Disturbi del linguaggio e bilinguismo
Due possibili errori che si possono fare quando i valutano le abilità linguistiche del bambino sono: 1) se ha una difficoltà sicuramente ha un disturbo 2) per il bilingue quindi è normale che abbia difficoltà linguistiche. In realtà è importante distinguere un bambino bilingue con distrubo specifico del linguaggio (che ha difficoltà in tutte le lingue che parla) e bambino bilingue con sviluppo tipico.
Vi sono indicatori che possono aiutare:
- Il bambino ha difficoltà in tutte e 2 le lingue --> come si fa a capire se ha difficoltà in una lingua che non si conosce? Si può fare un'intervista ai genitori. Sono anche stati elaborati dei test specifici per identificare queste difficoltà
- Difficoltà specifica di memoria fonologica: si usa il test di ripetizione di non parole (parole senza significato) --> si fa ripetere le parole al bambino e se non è in grado di farlo vuol dire che ha difficoltà nella memoria fonologica (cioè ripetere parole appena sentite), che è un indicatore tipico di disturbo specifico nel linguaggio
- Familiarità di disturbi linguistici in L1 (presenza in altri membri della famiglia di difficoltà linguistiche)
- Scarsa risposta al trattamento --> ad esempio il bambino straniero fa fatica con l'italiano e semplicemente lo si espone a parole italiane, se il bambino non risponde al trattamento probabilmente ha un disturbo specifico del linguaggio
Difficoltà sia in produzione che in comprensione, anche questo è indicatore di DSL
Importanti questioni legate alla valutazione:
- Necessario effettuare la valutazione in ENTRAMBE le lingue
- Cautela nell'utilizzare i valori normativi di bambini monolingui (possibilmente sostituirli con valori normativi bilingui)
Ci sono strategie di esposizione alle varie lingue? Vi sono due strategie molto efficaci, e altre meno efficaci. Strategie molto efficaci: 1) OPOL (one parent one language): ogni genitore parla al bambino la propria lingua 2) "due genitori due lingue": genitori entrambi bilingui che parlano al bambino entrambe le lingue
-> l'efficacia di questi due metodi è circa del 75%.
Strategie meno efficaci: 1) utilizzo della lingua di origine solo in casa (ad esempio i bambini cinesi che in casa parlano cinese, ma fuori parlano un'altra lingua) 2) strategia del posto e della situazione: i genitori decidono di esporre il bambino a una seconda lingua.
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Dettagli appunto:
- Autore: Mariasole Genovesi
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia dello sviluppo e dei processi educativi
- Esame: Psicologia dello sviluppo cognitivo
- Docente: Chiara Turati
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