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Livelli di intervento nell’educazione alla salute


La maggioranza dei modelli teorici analizzati focalizzano l’attenzione su variabili intraindividuali per raggiungere i cambiamenti desiderati.
Gli interventi che si ispirano a questi modelli tentano di modificare le credenze preesistenti ritenute scorrette, nella convinzione che ciò basti per modificare i comportamenti.
L’approccio della comunicazione persuasiva è usato per spiegare come sia possibile modificare le conoscenze, le credenze e poi il comportamento.
La comunicazione implica una trasmissione di messaggi da una persona all’altra, può essere faccia a faccia, mediante i mass media. Il contenuto del messaggio impegna sia processi cognitivi che emozionali. Si tratta di un modello di influenza unidirezionale, che generalmente ignora il ruolo delle credenze sulla salute preesistenti e come esse interagiscano con le informazioni fornite.
L’approccio del comportamento o cognitivo-comportamentale si focalizza sull’azione e individua comportamenti specifici da modificare usando i principi della teoria dell’apprendimento, esso include fasi distinte:
• Identificare i comportamenti da modificare
• Il comportamento ideale va scomposto in parti che vanno apprese passo passo
• Si forniscono ricompense per incoraggiare l’apprendimento.
Il problema principale è che non esistono ricompense naturali (l’assenza di malattia non è osservabile), e ciò rende necessario il ricorso ad incentivi artificiali.
Un approccio all’educazione coerente con i principi ecologici deve tenere conto che l’individuo è immerso in una trama di relazioni sociali, pertanto occorre introdurre una dimensione interpersonale, nella convinzione che le dinamiche che si attivano nelle relazioni siano più efficaci nell’influenzare i comportamenti di salute e siano più duraturi.
Si sottolineano i potenziali benefici degli interventi sui gruppi: potenziamento dell’autostima, della abilità interpersonali, dell’empowerment individuale. Ad un livello più ampio si possono includere le reti di relazioni. Essi individuano almeno 4 modalità su come agire sulle reti:
1. Rafforzare quelle esistenti
2. Svilupparne nuove
3. Rafforzarle attraverso l’uso di self helpers presenti nelle comunità
4. Rafforzarle attraverso la partecipazione alla soluzione dei problemi.
Un approccio che sta riscuotendo molto successo è quello della comunicazione dei rischi, che affronta lo scambio di informazioni sui rischi esistenti e le strategie per affrontarli.
Sulla base del livello di analisi e dei contesti in cui l’intervento si realizza cambiano in parte anche le tecniche da usare.
A livello individuale i mezzi più utilizzati sono: lezioni di esperti, mass media, screening, materiale informativo. A livello di gruppo, a parte le precedenti: comunicazione, brainstorming, soluzione collaborativa dei problemi, presa di decisione collettiva.
Nel caso di interventi a livello di sistemi sociali occorre utilizzare tecniche che tengano conto della struttura dei ruoli, delle distribuzione del potere: lavoro di rete, coinvolgimento dei membri.
Se l’intervento è rivolto ad un sottogruppo difficilmente raggiungibile attraverso contesti più strutturati, l’educativa di strada è particolarmente consigliata.

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