I limiti della teoria comportamentista
Numerose ricerche hanno in parte smentito la previsione di Piaget, secondo la quale alcune operazioni che il bambino esegue avvengono solamente in un particolare stadio, e non prima: esistono delle asincronie nell'emergere delle competenze nei vari stadi, non applicate a domini di conoscenza diversi. La mancanza di sincronia nelle risposte che uno stesso soggetto fornisce a compiti diversi, si chiama “décalages”.
Esistono diversi décalages: quelli di contenuto indicano differenze nelle prestazioni fra compiti che coinvolgono le stesse strutture logiche e dovrebbero essere risolti nello stesso tempo, mentre quelli verticali indicano differenze nei comportamenti cognitivi con contenuti o concetti che fanno parte di stadi diversi.
Secondo altri studiosi, la familiarità con le operazioni, il tipo di situazione proposta o le istruzioni date possono far passare il bambino a forme di pensiero più avanzate in un certo compito prima che in un altro.
Un altra obiezione alla teoria di Piaget fu il fatto che modificazioni nel presentare il compito, nella natura del contesto e del materiale possono alterare la probabilità che il soggetto manifesti la capacità in esame.
Varianza del compito: i compiti piagetiani non costituiscono delle misure “pure” di capacità di ragionamento sottostanti. Al contrario, il corretto superamento di un compito piagetiano coinvolge una serie di abilitò distinte ed eterogenee, che vanno analizzate separatamente.
L'assunto dell'esistenza di una singola struttura unitaria, la cui evoluzione è totalmente responsabile di tutti i cambiamenti che avvengono nel comportamento e nel pensiero del bambino, è stato criticato come troppo semplicistico.
I critici a Piaget sostenevano che la descrizione dei meccanismi che generano il cambiamento era stata proposta in termini troppo generali e astratti e che era stato ignorato il contesto sociale nel quale l'individuo è inserito: esistono anche fattori interindividuali che contribuiscono allo sviluppo.
Oltre al conflitto cognitivo, che si manifesta quando il bambino viene esposto ad una soluzione più avanzata da quella da lui proposta, il conflitto socio-cognitivo avviene quando il bambino può confrontarsi con una soluzione diversa dalla propria. Perciò, lo sviluppo cognitivo individuale è facilitato dal confronto che il bambino può avere con gli adulti e con i propri pari.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Alessio Bellato
[Visita la sua tesi: "Il trattamento di gioco nei bambini con autismo"]
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Psicologia
- Titolo del libro: Lo sviluppo cognitivo
- Autore del libro: Macchi, Valenza, Simion
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 2004
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