Dall’esperienza di Tavistock a oggi
Dall’esperienza di Tavistock a oggi
Tavistock Institute of Human Relations ricordiamo Bion [singolare esperienza, durante la guerra nel reparto di rianimazione di un ospedale psicologico militare] e Jaques » socioanalisi [rapporto diadico, simile a quello della cura comunità come unità organica, ospedale o azienda che sia idea di fondo » nessun cambiamento è reale se agisce sulle sole strutture senza incidere sui contenuti impliciti che le reggono. In un primo tempo egli sembra soffermarsi soprattutto sulla dimensione affettiva inconscia e irrazionale dell’organizzazione, in un secondo momento, pur non abbandonando il vaglio clinico della sua analisi, allargherà il suo approccio a problemi più specificamente lavorativi: lo studio delle mansioni e dei ruoli, quello delle retribuzioni e delle responsabilità.]
Presso il Tavistock si sviluppa, a partire dagli anni ’50, una corrente di studi sulle organizzazioni che più specificamente riprende il senso dell’action research lewiniana, e dell’esperimento sul terreno in contesti naturali. Studio di TRIST e BAMFORTH sulle miniere di carbone » apre la strada ad un’ottica in cui i sistemi socio-tecnici e le loro componenti umane sono visti in interazione, ed in cui l’interesse è puntato, insieme, sia sull’organizzazione che sugli individui singoli. Si attua così, al di là di ogni altro aspetto, una saldatura che nell’antico T-group lewiniano restava aperta: tra la DIMENSIONE dell’AZIONE PRODUTTIVA e quella dell’INTERAZIONE UMANA.
Punti chiave dell’ottica di Tavistock » vedi pagg. 279-280
Ciò che sembra particolarmente importante nell’approccio di Tavistock è il modo di porsi rispetto alla pratica sociale non tanto in termini di una tecnologia quanto piuttosto di una vera e propria CLINICA sociale [Quaglino] capace di rivolgersi ad un intero contesto comunitario.
L’action research che si è andata sviluppando, si è anche divisa in diversi approcci ma tutti hanno cercato di armonizzare due esigenze:
1. mantenere il senso della partecipazione e dell’ottica democratica di fondo
2. sviluppare caratteristiche di rigore metodologico e di standardizzazione di procedimenti, onde poter competere con la ricerca tradizionale sul piano di controllo, della verificabilità dei dati e della formazione dei ricercatori, senza peraltro perdere di vista l’aspetto che più significativamente la qualifica » il coinvolgimento del ricercatore nell’azione diretta al cambiamento.
Caratteristiche principali, sintetizzate da Grenwood e Levin:
» La ricerca azione è sempre applicata ad un contesto ed indirizzata a problemi di vita reali.
» È un’indagine in cui i partecipanti e i ricercatori cogenerano conoscenza attraverso la reciproca collaborazione.
» Considera la diversità di esperienze e di competenze all’interno del gruppo come un’opportunità di arricchimento per il processo in corso.
» I significati costruiti all’interno del processo di indagine conducono all’azione sociale oppure le riflessioni sull’azione conducono alla costruzione di nuovi significati.
» La validità della conoscenza acquisita attraverso la ricerca azione è data dalla capacità delle azioni di risolvere efficacemente i problemi e di aumentare il controllo dei membri della comunità sulla situazione.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Ivan Ferrero
[Visita la sua tesi: "Espressioni facciali e i volti della menzogna. Dagli studi di Paul Ekman al ''successo'' di Cal Lightman"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia di comunità
- Docente: Amerio e De Piccoli
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