Modello delle categorie linguistiche LCM (Fiedler)
Le implicazioni psicologiche che derivano dall'impiegare una descrizione, lungo il continuum che collega la più concreta a quella più astratta, sono chiare: tanto più la forma linguistica è astratta, tanto più indica una maggiore stabilità nel tempo e risulta informativa circa le caratteristiche dell'attore, pur essendo difficilmente verificabile. Quanto più la formula è concreta, tanto più è informativa della situazione e la sua corrispondenza descrittiva è facilmente verificabile:
A colpisce B → verbo descrittivo di azione concreta, osservabile.
A fa male a B → verbo di azione interpretativo che rimanda ad una classe più generale di comportamenti pur mantenendo il riferimento semantico alla specifica situazione.
A odia B → verbo di stato che rimanda allo stato psicologico di chi compie l'azione, svincolato dall'episodio specifico.
A è aggressivo → aggettivo che si riferisce ad una caratteristica di personalità dell'attore e il riferimento all'episodio è solo mediato.
Se applichiamo questo modello al contesto delle relazioni intergruppo, possiamo prevedere che un cronista tendenzioso potrà usare formule linguistiche diverse, a seconda della desiderabilità sociale del comportamento e della categoria di appartenenza di chi lo ha compiuto. In caso di comportamento desiderabile, se A è un membro dell'ingroup utilizzeremo la formula più astratta, se A è membro dell'ingroup quella più concreta.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Alessio Bellato
[Visita la sua tesi: "Il trattamento di gioco nei bambini con autismo"]
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Psicologia
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