Che cos’è il Default Mode Network
Il DMN rappresenta l'attività spontanea del cervello a riposo, è la rete sottostante l'attività cerebrale rivolta verso l'interno, non diretta ad un particolare scopo o a un qualsiasi evento esterno, così come accade nel fantasticare, nel meditare, nel ricordare il passato, nell'anticipare mentalmente il futuro, o in altre attività di tipo associativo, che rappresentano gran parte del lavoro svolto quotidianamente dal cervello. È stata scoperta da Raichle e Snyder nel 2007 con l'utilizzo della PET, notando che, mentre il cervello era impiegato in un particolare compito cognitivo, accanto all'attivarsi delle zone correlate alla richiesta del compito, vi era anche, contemporaneamente, una disattivazione di altre aree, e che queste assumevano una configurazione spaziale simile a prescindere dal tipo di compito. Tali aree comprendono la corteccia cingolata posteriore (CCP), il precuneo, la corteccia prefrontale ventromediale (PFVM) e il lobo parietale inferiore.
Il cervello a riposo, quindi, non solo non è “spento”, ma mostra una rete specifica che contraddistingue il pattern di attivazione in tale stato. Sembra, inoltre, che in condizione di riposo vi sia più consumo energetico di quanto non accada quando il cervello è impiegato in un compito specifico. L’energia necessaria per mantenere un’organizzazione funzionale che permetta al soggetto di interagire con l’ambiente interno o esterno risulterebbe, cioè, maggiore rispetto all’energia profusa per portare a termine un compito specifico.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Nives Balestra
[Visita la sua tesi: "Suonare insieme: sincronizzazione, rispecchiamento ed empatia"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Riabilitazione Neurocognitiva
- Docente: Marina Zettin
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