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Contesto, settorialità e regole nella comunicazione pubblica


La richiesta di una settorializzazione della comunicazione pubblica corrisponde a precise esigenze linguistiche. Se la comunicazione pubblica si vuole svincolare dal burocratese, deve abbandonare la sua pretesa di essere un genere a se stante e diventare una categoria che acquista senso solo nell’essere riempita da altri generi del tutto eterogenei tra loro. E’ d’obbligo pensare la produzione anche in relazione alla fruizione e ogni medium impone il proprio linguaggio e il proprio stile.
Su Internet per esempio, si deve usare uno stile più asciutto, meno descrittivo.
Perciò avremo una rete di reciproca influenza tra:
- le regole interne dei discorsi (scelte linguistiche e ornatus)
- le regole dei tipi di discorso (deliberativo, giuridico o epidettico)
- le regole che governano il rapporto tra codici e sottocodici (lingue settoriali,…)
- le regole che governano la presentazione di un testo sui differenti supporti (esempio: sito Internet)
Stile = regole di progettazione dei contenuti stabilite in relazione all’individuazione e alla selezione dei supporti e di coloro che se ne serviranno.
Norme provvisorie di stile:
- Sapere di cosa si sta parlando
- Essere informati sulle discipline
- Sapere a chi è indirizzata la comunicazione
- Conoscere le leggi per semplificarne la forma espositiva
- Sapere che tipo di comunicazione istituzionale si sta facendo 

Tratto da TEORIA E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA di Priscilla Cavalieri
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