Tragedia di Lucinico nella Grande Guerra e umorismo tragico di Svevo
La strana guerra di Zeno appare ancor più paradossale se richiamiamo alla memoria i fatti di quei giorni. Un bel libro pubblicato recentemente, L’ apocalisse di San Giorgio di Sergio Chersovani, illustra dettagliatamente la tragedia di Lucinico nel corso della Grande Guerra. Già all’ alba del 24 maggio 1915 – il caffelatte di Zeno forse si era appena raffreddato- ci fu il fragoroso crollo della torre campanaria della chiesa del paese, fatta brillare dai genieri austriaci perché non servisse da osservatorio all’ esercito italiano, che, entrato a Cormons, era a pochissimi chilometri. Il 3 giugno successivo un mortaio Skoda, portato a Lucinico, s’incaricò di bombardare la stazione di Cormons,capolinea dei trasporti di truppe e materiali del regio esercito. Durante le prime sei battaglie dell’ Isonzo, Lucinico fu o sulla linea del fronte o nelle immediate retrovie e il ricco repertorio di foto di cui il libro è corredato ci rimanda ad un paese fantasma, ridotto a macerie e quasi deserto di civili
Potremmo accusare Svevo di insensibilità, ma sbaglieremmo; il suo è un umorismo tragico rivolto contro se stesso; è lui che fa fatica ad accettarsi così com’è e per questo mette in campo il pirandelliano sentimento del contrario: Zeno Cosini, il protagonista del romanzo, si comporta nella maniera opposta rispetto a come un borghese benpensante, padre di famiglia come lui dovrebbe comportarsi. Ma nell’ ultima splendida pagina della Coscienza di Zeno, nella visione apocalittica di una vita inquinata alle radici di cui la guerra è naturalissima conseguenza, tutti gli schermi saltano e Ettore Schmitz alias Italo Svevo alias Zeno Cosini descrive con tranquilla disperazione e con assoluta sicurezza la fine del mondo o per lo meno la fine di un mondo.
In conclusione, Lucinico ha la fortuna di essere presente in quello che è probabilmente il più grande romanzo del novecento italiano e uno dei più grandi del novecento europeo; è bene che lo ricordi e forse una targa dedicata a Ettore Schmitz – Italo Svevo non guasterebbe.
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- Autore: Loredana Rossi
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