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Tirannidi della Sicilia. Siracusa, Agrigento e Taranto



Queste poleis furono comunita di frontiera che ebbero spesso rapporti stretti con gli indigeni e preferirono il dominio di un tiranno per arginare i conflitti interni ed esterni. Nel 6° secolo sibari era ricca e potente, forse la prima in importanza. Ma a un certo punto la vicina crotone le dichiara guerra. A crotone si era rifugiato anche il saggio Pitagora da samo. La guerra fu breve e crotone vinse nel 510 distruggendo sibari. Pitagora si sposta a metaponto. Tra la fine del 6° e i primi decenni del 5° secolo cuma deve difendersi contro l'espansionismo etrusco, e vi riesce con aristodemo, che instaura una tirannide. Nel 474 interverrà Siracusa. Ma a Taranto nel 470 la città è sconfitta dai locali Iapigi. I sibariti superstiti intanto avevan cercato di ricostruire la polis, chiedendo aiuto a Sparta e Atene. Viene fondata turi nel 444, città panellenica perchè vi confluirono vari Greci. Nel 6° sec. (tarda eta arcaica) le polis di Sicilia sono generalmente dominate da oligarchie terriere, con il pericolo di indigeni e cartaginesi. La più nota tirannide è quella di Falaride ad Agrigento (570-554 circa). A gela nel 505 Cleandro instaura la tirannide, e dopo di lui il fratello Ippocrate, che conquista varie poleis. Al Zancle appare il tiranno Anassila, che unisce in suo potere anche Zancle=messina e Reggio. Comandante della cavalleria di Ippocrate era Gelone, che poi prese il comando. Intanto il ricco Terone prendeva il comando ad agrigento e si alleava con Gelone. Gelone nel 485 occupa Siracusa e ne fa la sua capitale, che all'epoca era popolatissima. Quando Terone prese Imera scacciandone il filocartaginese Terillo, nel 480 presso Imera avenne lo scontro tra Cartaginesi, guidati da Amilcare, e l'esercito Telone+Gelone. Amilcare perde e Gelone diviene l'uomo più ammirato di Grecia. Morto, gli succede il fratello Ierone che rifonda anche catania e tiene unito lo stato territoriale. Aiutò anche cuma in una battaglia navale contro gli etruschi. Morì nel 467, ma il 3° fratello Trasibulo fu costretto alla fuga e non potè succedergli.

Tratto da STORIA GRECA di Dario Gemini
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