Impresa e lavoro
Se l'industrializzazione appare inscindibilmente legata alla nascita della fabbrica e alla presenza degli operai che vi lavorano, i mutamenti della struttura gestionale dell'impresa risultano difficilmente separabili dalle trasformazioni dell'organizzazione delle forze che vi operano.
L'organizzazione del lavoro nell'impresa ottocentesca
La fabbrica vittoriana può essere presa a simbolo dell'organizzazione del lavoro dell'impresa ottocentesca, quella della prima fase industriale, che mantiene a lungo le caratteristiche dell'azienda famigliare. Essa è stata a lungo identificata con il ritratto fornito da Engels, secondo cui essa era responsabile di un social breakdown che, sradicando il lavoratore dalla campagna, lo aveva trasformato in manodopera dequalificata, subordinata alle macchine. L'industrializzazione avrebbe comportato un evidente impoverimento della classe lavoratrice, almeno fino alla metà dell'Ottocento.
Il passaggio dalla metà dell'Ottocento agli anni '70 è una filiera a tre:
dal cottimo, al lavoro despecializzato, al lavoro specilizzato.
Cottimo: prevedeva il mantenimento dell'unità della struttura famigliare tipica dell'industria a domicilio, con un'organizzazione del lavoro per squadre caratterizzata dalla tradizionale divisione di compiti fra tutti i membri della famiglia. La remunerazione consisteva in un salario di gruppo e questa struttura si mostra inadeguata a soddisfare le pressioni del mercato internazionale.
L'innovazione tecnologica e la legislazione cambiarono il lavoro e quindi il mercato. Tra l'800 e il '900 si passò al lavoro despecializzato con l'introduzione della meccanicizzazione: lavoratori come tessitori, torcitori o orditori erano operai unskilled, a cui non viene richiesta nessuna competenza, erano trattati come merce. Tutto questo mostra somiglianze con la grande impresa americana e tedesca.
In altre attività, in particolare nella metallurgia, nella chimica e nella meccanica, sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti l'èlite operaia si mantenne dinamica, adattandosi prontamente all'innovazione tecnologica: questi erano skilled workers. Il possesso del mestiere si confermava come un fondamentale principio di autorità nella gerarchia di lavoro e uno straordinario strumento di controllo sociale della fabbrica. Tale autorità derivava da quattro caratteristiche che caratterizzavano l'élite operaia: la conoscenza dell'organizzazione del lavoro, la precisione nell'esecuzione di compiti specializzati, l'abilità nel superare ogni inconveniente e la capacità di suscitare senso di disciplina. Gli operai specializzati venivano altamente retribuiti.
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Dettagli appunto:
- Autore: Melissa Gattoni
- Esame: Storia Economica
- Titolo del libro: Storia d'impresa
- Autore del libro: P. Angelo Toninelli
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 2006
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