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Oltre l’informazione: la comunicazione dell’identità organizzativa


A differenza di qualche anno fa, quando si faceva una distinzione tra i rapporti che l’organizzazione doveva tenere con i clienti, con i fornitori, con il governo, con gli attori del territorio ecc, oggi i diversi target possono essere al contempo fornitori e consumatori, gli ambientalisti sono sostenitori e controllori della qualità e dei processi dell’impresa ecc.
A seguito di ciò, si rileva una sempre più significativa azione di comunicazione interna e di condivisione dei progetti di corporate social responsability tra tutti i dipendenti nonché un’accurata attenzione a seguire una certa coerenza tra ciò che si dichiara di essere e gli effettivi comportamenti organizzativi.
Le organizzazioni hanno capito che la reputazione organizzativa ha una forte influenza sul brand, sul posizionamento e sulla possibilità di costruire e mantenere relazioni di fiducia con i consumatori.
Vi è anche una max esigenza di integrazione tra comunicazione interna ed esterna che richiede un coinvolgimento profondo di tutti i sogg dell’organizzazione nella gestione delle relazioni con l’esterno: tutti partecipano a relazione con ambiente esterno influenzandosi vicendevolmente.
La relazione con il cliente è ormai dinamica, in continuo mutamento ecc.
L’organizzazione deve quindi gestirsi come fosse un brand seguendo alcuni consigli:
- riuscire a differenziarsi
- garantire consistenza nel tempo e spazio garantendo che l’identità sia sempre la stessa nel tempo e nello spazio (valori, principi, mission e carattere)
- garantire empatia aiutando il consumatore a conoscere chi è e con chi si potrebbe identificare

Es. Marlboro non è più solo una marca di sigarette, ma è diventato uno stile di vita con cui identificarsi.
I consumatori non devono vederla come un’azienda burocratica e stabile, ma devono percepire un’immagine della brand corporate che coincide con i vissuti e le sensazioni che i consumatori provano entrando in contatto con le persone e i luoghi di quell’impresa.
L’impresa deve essere capace di stimolare le stesse emozioni prodotte dal product brand.

Ormai siamo lontani da periodo in cui bastava dare info sul prodotto; oggi serve comunicare il significato simbolico che si crea per se e per gli altri se si possiede un determinato prodotto.

Es. Telefonia Mobile:
Essere Vodafone significa essere giovani, coraggiosi, belli (Megan Gale che corre sui grattacieli)
Essere Tim significa comunque essere giovani, ma in una dimensione meno provocatoria, più stabile e tranquilla (amiche in giro per Italia in barca a vela), dove la parola chiave è familiarità.

Tratto da MANUALE DI PSICOLOGIA DEI CONSUMI di Priscilla Cavalieri
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