Analisi dei principali protagonisti e delle principali correnti del pensiero politico dell'età moderna: le utopie di More, Eberlin e Lutero, l'assolutismo di Bodin, lo Stato di natura in Hobbes, Spinoza, Locke e Rousseau, l'era dell'Illuminismo.
La storia del pensiero politico nell'età moderna
di Carmen Maiorino
Analisi dei principali protagonisti e delle principali correnti del pensiero politico
dell'età moderna: le utopie di More, Eberlin e Lutero, l'assolutismo di Bodin, lo
Stato di natura in Hobbes, Spinoza, Locke e Rousseau, l'era dell'Illuminismo.
Esame: Storia del pensiero politico moderno, a.a.
2010/2011
Titolo del libro: Il pensiero politico dell'età moderna
Autore del libro: A. Andreatta e A.E. Baldini
Editore: Utet
Anno pubblicazione: 20081. L'utopia di Thomas More (1477- 1535)
L'utopia è un'isola felice.
Utopia come il resoconto di una lunga conversazione tra l’autore, il suo amico Peter Gilles e Raffaele
Itlodeo (personaggio di fantasia).
L’opera è divisa in due libri, la prima parte contiene una polemica violentissima contro gli ordinamenti
politici inglesi, e in particolare viene condannata la pratica di sanzionare il furto con la morte, diffusasi sotto
Enrico VII. La pena viene ritenuta ingiusta perché sproporzionata alla gravita del danno, assurda, in quanto
incinta il ladro ad uccidere il derubato, inefficace in quanto non incide sulle cause che conducono al furto.
Secondo Itlodeo, furto, vagabondaggio ed omicidio sono la conseguenza delle enclosures che espellono
dalla terra i contadini
e li riducono alla miseria. Itlodeo, però, fornisce dei rimedi di carattere riformatore, si può intervenire a <a
valle> sulla pena, mitigandola, oppure <a monte> sulla politica economica dello stato. Ma queste proposte
non eliminano il male. La soluzione radicale è di carattere rivoluzionario e consiste nell’ordinamento
economico della comunione dei beni, per assicurare un <regime politico fondato sulla giustizia o sulla
prosperità> cioè il regime che è in atto in Utopia, l’isola che Itlodeo ha scoperto durante i suoi viaggi.
La seconda parte del libro contiene la descrizioni dell’isola di Utopia.
L’isola comprende 54 città, ciascuna delle quali è circondata da un territorio esteso dove vivono famiglie
rurali di 40 adulti e 2 schiavi.
La produzione agricola confluisce in magazzini cittadini e la città rifornisce la campagna di tutti i beni di cui
ha bisogno. In città le donne lavorano la lana o il lino, gli uomini fanno chi il fabbro, chi il mutatore, chi il
carpentiere lavorando 6 ore al giorno.
Nell’isola di Utopia, la natura dell’uomo sembra essere rimasta allo stato di innocenza anteriore al
peccato originale. Il bene prezioso dell’innocenza va custodito e preservato, occorre disciplinare la società
in modo adeguato attraverso un’educazione pervasiva e salda ma se qualcuno viola la legge bisogna punirlo
in modo adeguato. Questo è il compito della famiglia monogamica a cui accede la donna che abbia
compiuto 18 anni e l’uomo 22. Il matrimonio normalmente è destinato a durare tutta la vita, tuttavia il
divorzio è consentito in caso di adulterio o per incompatibilità di carattere. L’adulterio è punito con la più
dura forma di schiavitù, mentre gli adulteri recidivi sono condannati a morte.
I giovani obbediscono agli anziani e tocca ai mariti castigare le moglie e ai genitori i figli.
Sifograntìa: insieme di trenta famiglie che si incontrano in grandi saloni per consumare tutti insieme un
pasto. Gli anziani svolgono la funzione di pedagoghi ai giovani ma la formazione del cittadino si arricchisce
attraverso l’istruzione scolastica, che è pubblica e generale.
La religione di Utopia è il cristianesimo. L’ateismo che venne proibito già dal re Utopo ( il quale diede il
nome all’isola) viene trattato con grande diffidenza, infatti viene trattato con generale discredito della
società ed escluso dalle cariche pubbliche, perché la sua infermità lo rende un soggetto moralmente e
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La storia del pensiero politico nell'età moderna politicamente inaffidabile.
I sacerdoti sono di straordinaria santità e non sono più di 13 per ciascuna città, vengono eletti con voto
popolare e i sacerdoti si occupano delle questioni religiosi e regolano il culto divino.
Nelle città come nei distretti rurali si incontrata una magistratura di primo livello, chi la ricopre col titolo di
FILARCO viene letto annualmente da ogni gruppo di trenta famiglie e ha il compito di assicurare la
diligenza nel lavoro. I filarchi designano un magistrato supremo a vita con il nome di ADEMO. A capo dei
10 filarchi viene posto un PROTOFILARCO. I 20 protofilarchi, insieme al magistrato supremo e a due
filarchi formano il senato della città. La legge ha un compito dichiarativo, cioè di ricordare ai ciascun
cittadino il suo dovere.
UTOPIA= descrizione della città ideale. More nel 1516 è un uomo politico, quindi è ben addentro ai
meccanismi dell’Inghilterra dei Tudor, se egli si permette di giudicarne i mali, è un testimone diretto e ne
constata il consolidamento e l’ampliamento. Quindi egli è utopista e realista.
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La storia del pensiero politico nell'età moderna 2. Lo Stato di Wolfaria di Eberlin (1460 – 1533)
Frate francescano, che dopo 5 anni dalla pubblicazione di Utopia, pubblicò i Quindici Confederati.
All’interno dell’opera Eberlin espone gli statuti di Wolfaria, il quale è un paese del benessere e della
prosperità, dove tutto va bene.
A Wolfaria, il divorzio è consentito solo in caso di impotenza di uno dei due coniugi e in casi di grande
disarmonia.
L’ordinamento della condizione secolare delinea una società agricola autarchica, in cui, l’ozio è punito con
severità e sono banditi i mestieri inutili. Il potere viene affidato ai nobili i quali però devono vivere di
agricoltura.
Il villaggio è retto da un nobiluomo con funzioni di sindaco. Il baliaggio che riunisce tanti villaggi da
raggiungere le duecento fattorie è presieduto da un cavaliere con funzioni di balivo. Un conte governa la
città, che comprende almeno 10 balliaggi. Un duca o un principe è preposto al principato che raduna 10
città. Il re, infine è nominato tra i principi.
Lo Stato di Wolfaria prevede una diffusa assistenza ai bisognosi alimentate dalle offerte pubbliche in chiesa.
L’omicidio e l’adulterio sono puniti con la pena di morte, e sono puniti coloro che si rifiutano di aiutare i
bisognosi, colore che incitano a bere brindando e coloro che si rifiutano a portare la barba lunga.
L’utopia protestante di Eberlin, soddisfa il bisogno di disegnare scenari istituzionali che completino il
processo rivoluzionario ormai già avviato. Il soggetto a cui si rivolge la riforma è il popolo cristiano,
composto da contadini illetterati e umili artigiani, quindi bisogna usare uno strumento di trasmissione del
pensiero alla portata della gente comune, ed è per questo che Eberlin scrive in tedesco.
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La storia del pensiero politico nell'età moderna 3. Il Protestantesimo con Lutero (1483- 1546)
Figlio di un contadino, Lutero finiti gli studi universitari nelle arti liberali, stava per iscriversi alla facoltà di
diritto quando decise di farsi frate entrando a Erfurt. Studiò teologia a Wittenberg.
Un uomo tanto tormentato, esitante e sottile quanto aggressivo nei suoi attacchi contro Roma.
Lasciò segni indelebili nella cristianità e nella storia perché le sue dottrine teologiche sulla grazia e sulla
salvezza erano del tutto incompatibili con i principi teologici della chiesa. Infatti la rivoluzione luterana
viene intesa come l’irruzione di Dio nel mondo. Dio ci considera giusti perché abbiamo la fede e non per
qualche nostro merito e la salvezza ci viene data per grazia divina mediante la fede in Cristo. Quindi è la
grazia che ci salva e produce le opere, e non sono le opere che ci rendono meritevoli della grazia. Il pensiero
di Lutero veniva intesa come la negazione più risoluta del fatto che l’uomo potesse raggiungere Dio con i
propri meriti. Mentre la chiesa sosteneva che l’uomo doveva guadagnarsi la salvezza eterna con le proprie
opere meritorie ( penitenze, digiuni, pellegrinaggi, indulgenze).
Il 31 Ottobre 1517 Lutero affissò alla porta della chiesa del castello di Wittenberg le sue 95 tesi nelle quali
affrontava il problema della reimmissione dei peccati e della salvezza grazie alla possibilità di attingere al
tesoro dei meriti infiniti e abbondanti di Cristo e dei santi, amministrato dalla chiesa. A partire da qui ci fu la
frattura definitiva di Lutero con Roma e la chiesa. Nel giugno del 1520 scattava la scomunica nei suoi
confronti che sarebbe diventata definitiva nell’anno successivo quando egli fu costretto a presentarsi davanti
la dieta imperiale di Worms per discolparsi e abiurare le dottrine condannate come eretiche, ma Lutero restò
fermo nelle sue posizioni e fu messo al bando dalla dieta imperale ma fu salvato dal duca di Sassonia e fu
nascosto per 10 mesi alla Wartburg, dove compose numerosi scritti come la traduzione in tedesco del Nuovo
Testamento.
Lutero fu l'artefice dello scisma protestante, l'iniziatore della Riforma.
Per quanto riguarda i sacramenti Lutero conserverà il battesimo e l’eucarestia e tutti i cristiani diventavano
sacerdoti con il battesimo.
Ogni potere viene da Dio e ogni autorità risponde solo a lui, e l’ordine vocazionale stabilito da Dio assegna
a ciascuno il proprio compito (Amt) e la propria vocazione (Beruf) all’interno di una società rigidamente
gerarchica.
I due regni per Lutero sono entrambi di Dio, rappresentano la mano destra (quello spirituale) e la mano
sinistra (quello temporale). Con la destra Dio governa i cristiani, con la sinistra, cioè con la legge, i non
cristiani.
Lutero fu dunque il promotore di un nuovo movimento religioso che intendeva rinnovare il rapporto
dell'uomo nei confronti di Dio, criticando la dissoluzione, il degrado morale e l'eccessivo interessamento
della Chiesa di Roma alle faccende temporali.
Inutile ricordare come il Protestantesimo, dal quale presero forma molte correnti religiose successive
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La storia del pensiero politico nell'età moderna (Calvinismo, Anglicanesimo, Metodismo e molte altre) divenne la religione più importante del nord Europa
e dell'America settentrionale, influenzandone necessariamente l'evoluzione e lo sviluppo culturale.
I quattro punti cardinali della religione Protestante e della teologia di Lutero sono: Solus Christo, Sola
Scriptura, Sola gratia, Sola fide.
Solo Cristo è l'unico Maestro, nessun altro che non sia la sua stessa Parola evangelica può porsi tra Cristo e
l'uomo: ecco che i pastori protestanti sono solamente i portatori della parola di Cristo e non suoi ministri
temporali o intermediari.
Huldrych Zwingli è il fondatore del Protestantesimo svizzero e il primo dei teologi riformati. Nacque il 10
gennaio del 1484 (cinquantadue giorni dopo Lutero) a Wildhaus, una cittadina a una quarantina di
chilometri da Zurigo. Arrivò a una posizione protestante più o meno contemporaneamente a Lutero, ma per
lo più indipendentemente da lui. I loro ambienti erano diversi: Lutero fu istruito dai discepoli di Gabriel Biel
secondo i principi della "via moderna"; Zwingli, invece, fu educato secondo il pensiero della "via antiqua" di
*Tommaso d'Aquino. Inoltre, a differenza di Lutero, il riformatore svizzero fu anche fortemente influenzato
dall'Umanesimo di Erasmo. Come diversa era la loro formazione, così era anche il modo in cui Lutero e
Zwingli si avvicinavano alla teologia. In particolare, mentre Zwingli riteneva che nessuna dottrina dovrebbe
essere contraria alla ragione, Lutero accordava alla ragione un ruolo decisamente minore in ambito
teologico. Tale divergenza risultò quanto mai evidente nel loro atteggiamento a proposito della presenza di
Gesù Cristo nella Cena del Signore.
La riforma religiosa di Zwingli si basa su due idee fondamentali: il rifiuto del culto dei santi, considerato
superstizioso; la negazione della presenza reale di Cristo nell'eucarestia. Le tesi di Zwingli vennero riprese
da Calvino, ma la sua dottrina più importante è quella della predestinazione, che radicalizza le dottrine
luterane del servo arbitrio e della giustificazione per sola fede. Calvino afferma infatti che gli uomini sono
predestinati alla salvezza o alla dannazione da un disegno di Dio. Se dunque le opere non valgono ad
assicurare la salvezza, tuttavia il bene operare nell'attività professionale è per il credente una forma di
preghiera e un segno dell'essere stato scelto tra i predestinati alla salvezza. Si riconoscono quindi profonde
analogie tra le due dottrine, con la differenza che quella di Calvino è più sviluppata sul dogma della fede e
della salvezza.
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La storia del pensiero politico nell'età moderna 4. L’assolutismo e lo Stato Moderno (500 e 700): Jean Bodin
indica una forma di potere e un corpo di dottrine accomunate dall’idea e dalla pratica della centralizzazione
del potere politico ed è posta in piena affermazione allo stato moderno. L’assolutismo attua una politica di
accentramento giuridico nella contemporanea rottura della concezione medievale dell’unità del mondo
giuridico.
E’ il primo teorico dell’assolutismo e riconosce come caratteristica fondamentale dello stato la sovranità.
“Per sovranità intende quel potere assoluto e perpetuo che è proprio dello Stato” che deve essere
- assoluto
- indivisibile
- perpetuo
-limitato: dalla legge divina e naturale dall’ordinamento giuridico statuale
La sovranità di Bodin non è soggetta a nessuna legge se non alle leggi di Dio e della natura. Bodin,
percorreva, in qualche modo, il pensiero dei teorici del diritto naturale, giacché per lui, la sovranità dello
stato pur dovendo essere illimitata sul piano della forza, era tenuta a confrontarsi sul piano delle leggi
superiori che regolano la vita dell’uomo e che sono sanzionate da Dio. Ogni principe può cambiare le leggi
che egli stesso fa ma è obbligato a rispettare la giustizia in tutte le sue azioni.
Bodin per Repubblica non intende la forma di governo opposta alla Monarchia ma intende la cosa
pubblica, la comunità politica, si tratta di un governo giusto perché conforme a certi valori morali di
ragione e giustizia che trova il suo scopo nella realizzazione dei detti valori.
La repubblica senza sovranità, non sarebbe più repubblica perché la sovranità è la forza coesiva, è il potere
assoluto e perpetuo di una Repubblica. Il primo e più importante attributo della sovranità è il potere di dare
leggi. La sovranità può risiedere nella moltitudine (Democrazia) o in una minoranza (Aristocrazia) o in un
solo uomo ( Monarchia).
La teoria di Bodin opera a favore del re di Francia. Secondo Bodin, il governo misto non è altro che
corruzione della repubblica ed è un regime “bastardo e ingannatore”.
Sono tre le ragioni per cui Bodin preferisce la monarchia:
- è il regime più conforme alla natura (“c’è un solo sole nel cielo”)
- è soltanto nella monarchia che la sovranità assoluta trova un organo degno ed una garanzia di durata
- assicura maggiori garanzie a quella che oggi si direbbe la scelta delle competenze.
Ma la monarchia che Bodin preferisce non è quella tirannica ma la monarchia regia o legittima in cui i
sudditi obbediscono alle leggi del monarca ed il monarca alle leggi della natura e che può essere governata
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