La sociologia delle relazioni internazionali - i principi dei comportamenti degli Stati
Può quindi esistere una sociologia delle relazioni internazionali solo se si ammette che esiste una società internazionale e che questa non sia anarchica.
Una distinzione andrà sempre tracciata tra lo studio specifico delle relazioni internazionali, che si muove a livello del sistema internazionale, e quello della sociologia internazionale intesa come lo studio dei comportamenti soggettivi degli attori internazionali, in primo luogo degli Stati, che intrecciano tra loro rapporti che vanno ben oltre la semplice autodifesa.
La sociologia internazionale permette quindi di mettere in luce alcuni aspetti fin qui trascurati e di utilizzare un approccio nuovo.
Che cosa apporta di nuovo la sociologia delle relazioni internazionali?
La scienza politica internazionale nasce da Machiavelli come assoluta (svincolata da altro) e così le relazioni internazionali, ossia autonome dalla morale. Non potremmo mai infatti costruire una teoria morale delle relazioni internazionali.
La sociologia internazionale invece accresce il nostro volume di conoscenza della società internazionale nella quale principi e valori sono presenti insieme ai comportamenti dei vari Stati.
Quindi se la politica internazionale è svincolata dalla morale, così non sarà la sociologia internazionale.
Secondo il realismo le politiche estere sono di un unico tipo: finalizzate alla tutela degli interessi statali. La teoria anarchica delle relazioni internazionali non contempla la società.
La sociologia ci dice invece che non è così. Le politiche estere non sono tutte uguali, ce ne sono di tanti tipi, ognuna delle quali esprime valori, giudizi e progetti che possiamo giudicare in un contesto chiamato “società internazionale” (stavolta presente).
Ciò naturalmente non significa che uno Stato non possa scegliere una politica estera “cinica”, come ha fatto l’URSS di Stalin firmando il Patto Molotov-Ribbentrop, si tratta di una scelta.
Se possiamo quindi dare dei giudizi di valore alle politiche estere possiamo distinguerle tra:
-politiche estere democratiche (es. USA contro la Germania nazista)
-politiche estere non democratiche/autoritarie (es. Italia fascista, Chile di Pinochet).
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Autore:
Fabrizio Calabrò
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