Disseminazione di generi e procedure di paternizzazione
Le procedure di paternizzazione delineano infatti percorsi passionali sia dei personaggi sia dell’enunciatario, a volte solidali tra loro, più spesso provocatoriamente polemici. Twin Peaks non rappresenta configurazioni passionali complesse, né tematizza particolarmente la complessità delle passioni, ma piuttosto:
a. ne sottolinea e rafforza l’intensità;
b. dispone passioni contrastanti e incompatibili in alcuni attori, fino a incrinare irrimediabilmente la coesione del personaggio;
c. disloca diverse “letture paterniche” degli stessi eventi attraverso molteplici e differenti proiezioni passionali.
Il ballo di Leland, ormai completamente travolto dal dolore del ricordo, si fa sempre più scomposto, ma Catherine imita ogni sua mossa. Alla fine tutti i presenti si mettono a ballare, seguendo quell’eccentrico ballerino che scatena la curiosità e il divertimento. Un primo piano di Audrey ci rivela che sta osservando in disparte tutta la scena: il suo pianto proietta una nuova cornice paternica sugli eventi.
La sequenza di paternizzazioni ha, quindi, l’effetto sia di una intensificazione, sia di una moltiplicazione qualitativa del passionale. Vi è anche la creazione di uno squilibrio continuo tra compartecipazione e distanziazione emotiva, che reclama sempre l’intervento dello spettatore (enunciatario) per ricomporre la progettazione di un profilo paternico unitario da proiettare sul narrato. In pratica vi è la necessità da parte dello spettatore di attivare di volta in volta un preciso blocco di paternizzazioni: simpatiche, solidali, esclusive, dissonanti, polemiche. L’accelerazione della frequenza di paternizzazioni contrastive giunge quasi a un disorientamento paternico, che si situa parallelamente a quello cognitivo. La posizione dello spettatore, proiettato dentro al testo, si fa instabile (pensiamo all’instabilità emotiva: cambiamenti repentini di tono e di intensità nelle emozioni). Il ritrovamento di un equilibrio non può che avvenire più a monte, nell’assunzione-ricostruzione di un punto di vista reclusivo (reiezione enunciazionale), di una soggettività enunciazionale assoluta dominatrice dell’universo possibile installato. La strate-gia estetica di Twin Peaks, nel suo dislocare un intenso bombardamento di paternizzazioni sullo spettatore, stimola e reclama al contempo una specifica protensione di quest’ultimo, una sua presenza attiva, un suo far fronte o un consapevole abbandonarsi ai labirinti del testo.
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