Antitesi, paradosso, ossimoro
Sono figure di pensiero. Non sono propriamente parole o elementi, ma coinvolgono lo spettatore a pensare per chiarire i dilemmi che si vengono a creare.
L’antitesi lavora sulla contrapposizione binaria quasi di due elementi opposti legati da delle formule introduttive, non.. ma, da una parte… dall’altra, ripetute. Questa interrelazione è usata in pubblicità. Visivamente si crea con una struttura verbale antitetica con poi dei visual illustrativi.
Il paradosso è un’opinione contraria alla pubblica opinione, al senso comune, assurda. Il destinatario deve andare oltre il senso e cercare di capire che cosa ci sia scritto (la natura imita l’arte di Wilde). Non conta il significato letterale, ma quello figurato
L’ossimoro è come l’antitesi ma senza introduzioni, è l’accostamento di due termini opposti. Crea complicità e andare a scoprire il senso (anita ghiaccio bollente)
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Dettagli appunto:
- Autore: Priscilla Cavalieri
- Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
- Corso: Relazioni Pubbliche
- Esame: Tecniche pubblicitarie
- Titolo del libro: Il nuovo manuale di tecniche pubblicitarie. Il senso e il valore della pubblicità
- Autore del libro: Marco Lombardi
- Editore: Franco Angeli
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