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La sorveglianza nutrizionale


Per sorveglianza nutrizionale si intende l’identificazione e la descrizione di problemi di sanità pubblica mediati dalla dieta al fine di stabilirne le cause e soddisfare un programma di prevenzione. E’ necessario mettere in atto una raccolta sistematica e continuativa dei dati e misurare le variazioni del fenomeno con gli indicatori, elementi chiave su cui poggia il sistema di sorveglianza. Inoltre, in relazione alla gravità del problema sanitario (stimata attraverso dati statistici di mortalità, tassi di ricovero, occupazione dei letti, ecc.), si stabilisce un livello soglia per l’intervento, superato il quale è utile intervenire. Talvolta infatti, come nel caso dell’obesità, il trattamento delle complicanze supera i costi del trattamento della patologia primaria; da qui si comprende l’importanza della modificazione dei fattori di rischio dietetico a fini preventivi.
Gli studi scientifici sono utili per valutare i rischi attribuibili alla dieta e ci offrono evidenze scientifiche su cui basare l’ipotesi della relazione dieta-patologia.
Si riconoscono 4 tipi di indicatori che misurano la variazione del fenomeno:
- indicatori di rischio dietetico, stabiliscono gli intervalli accettabili di consumo dei fattori alimentari
- indicatori di rischio non dietetico, riguardano parametri ambientali (es. fumo, attività fisica) che influenzano le condizioni di salute
- indicatori di stato pre-clinico, producono informazioni sull’impatto del rischio dietetico sulla popolazione e stimano la prevalenza di soggetti a rischio
- indicatori di esito, stimano le conseguenze finali in termini di salute pubblica delle situazioni a rischio dietetico (in relazione alla gravità si fissa il livello soglia per l’intervento

Per la raccolta dei dati è necessario scegliere un campione rappresentativo e significativo. Il campionamento può essere:
- Casuale semplice, prevede una popolazione omogenea che sarà randomizzata
- Casuale stratificato, utile se la popolazione non è omogenea poiché si attua una stratificazione per determinate variabili e poi un campionamento casuale
- A Clauster, si divide la popolazione in gruppi ambientali (es. abitanti di un quartiere) che diventano unità dalle quali ne verrà randomizzata una quota da includere nello studio
Sistematico, gli individui vengono elencati in una lista e si stabilisce un passo di campionamento in base alle dimensioni della popolazione (es. 1 individuo ogni 5)
 
I dati secondari sono quei dati raccolti per scopi differenti da quelli della sorveglianza; poiché provengono da differenti fonti è importante valutarne la qualità: sensibilità, specificità, accuratezza, precisione, ecc.

Tratto da SCIENZE E TECNICHE DIETETICHE di Lucrezia Modesto
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