Attenzione
Attenzione: è la presa di possesso, da parte della mente, di uno solo tra quanti oggetti siano contemporaneamente possibili. Implica quindi l’abbandono di un oggetto per potersi concentrare su di un altro. Prevede diversi meccanismi, tra cui la focalizzazione e la concentrazione delle risorse mentali su alcune cose piuttosto che altre, determinando ciò di cui siamo coscienti in ogni istante, anche se non sempre i contenuti della coscienza passano attraverso l’attenzione.
Ci sono tre tipi di attenzione:
- attenzione sostenuta o vigilanza, che è la capacità di mantenere l’attenzione su elementi critici per un periodo prolungato;
- attenzione selettiva, che ci permette di scegliere uno stimolo piuttosto che un altro;
- attenzione divisa, che consiste nel dividere le risorse attentive su più stimoli contemporaneamente.
- paradigma dell’ascolto dicotico, in cui vengono presentati due messaggi contemporaneamente, uno per orecchio: il risultato è che il soggetto è in grado di distinguerli solo se sono fisicamente diversi;
- paradigma dello shadowing, in cui vengono presentati due messaggi contemporaneamente e viene chiesto al soggetto di concentrarsi solo su uno, ignorando l’altro: il risultato è che il soggetto non riesce ad eseguire il compito chiesto.
Tre modelli dell’attenzione
- sistema sensoriale, che registra le caratteristiche di uno stimolo;
- filtro selettivo, che fa passare solo alcune caratteristiche rispetto ad altre;
- sistema percettivo;
- sistema sensoriale;
- filtro attenuato, che non blocca del tutto le info irrilevanti ma le attenua;
- sistema percettivo;
Filtro a livello dei sistemi di risposta di Deutsch and Deutsch prevede che tutte le info vengano elaborate e che la selezione tra rilevante e irrilevante avvenga dopo l’elaborazione del messaggio.
L’attenzione selettiva prevede due livelli di selezione, precoce o tardiva:
A sostegno dell’ipotesi precoce ci sono i modelli di Broadbent e Treisman, secondo cui l’info irrilevante viene bloccata presto e solo le caratteristiche fisiche degli stimoli vengono elaborate senza attenzione;
A sostegno dell’ipotesi tardiva c’è il modello di Deutsch and Deutsch, secondo cui il processo percettivo avviene ugualmente per ogni caratteristica degli stimoli e la selezione avviene al momento della risposta.
A favore di questa ipotesi ci sono anche l’effetto Stroop, l’effetto Navon e l’effetto Simon:
- l’effetto Stroop prevede la presentazione di parole che denominano un colore, colorate in modo congruente o incongruente. Se viene chiesto di leggere la parola, il compito è svolto facilmente; se viene chiesto di dire il colore, il compito è svolto più facilmente in condizione di congruenza;
- l’effetto Navon prevede la presentazione di lettere grandi composte da lettere più piccole, congruenti o incongruenti alla forma globale. Se viene chiesto di individuare la forma globale, il compito è svolto facilmente; se viene chiesto di individuare le forme locali, il compito è svolto con più facilità in condizione di congruenza;
- l’effetto Simon prevede la presentazione, a destra o a sinistra del soggetto, di un quadrato o un cerchio. Il soggetto deve premere un pulsante posto a sinistra se vede comparire un quadrato, un pulsante posto a destra se vede un cerchio, senza tener conto della posizione in cui compare lo stimolo: il compito viene svolto più facilmente se la posizione in cui compare lo stimolo è congruente con quella del pulsante da premere.
Paradigma di Posner: vengono presentati 3 quadrati, uno centrale di fissazione e due laterali in cui compare uno stimolo.
Il compito del soggetto è di premere un pulsante quando vede comparire lo stimolo. Prima della sua comparsa può essere presentata una freccia, che indica il quadrato in cui all’80% comparirà lo stimolo: si avrà una prova valida, in cui il soggetto risponde più velocemente, se il quadrato suggerito coincide con quello in cui compare lo stimolo; si avrà una prova invalida, in cui il soggetto è più lento a rispondere, nel caso contrario; si avrà una prova neutra quando la probabilità di comparsa dello stimolo è uguale in entrambi i quadrati. In seguito, confrontando i TR di atleti e non atleti si è notato che:
- i costi, cioè le prove neutre meno le prove invalide, sono maggiori nei non atleti mentre sono quasi nulli negli atleti;- i benefici, cioè le prove valide meno le prove neutre, sono maggiori nei non atleti e più bassi negli atleti, in quanto hanno un attenzione più focalizzata. Infatti, concentrandosi solo su un’area ristretta, si farà più fatica a riconoscere stimoli che compaiono al di fuori di quell’area.
- attenzione focalizzata, che prevede la concentrazione di tutte le risorse attentive in un’area ristretta;
- attenzione diffusa, che coinvolge tutto il campo visivo.
- Disancoraggio dalla posizione impiegata;
- Movimento verso la nuova posizione;
- Ancoraggio nella nuova posizione.
- Dimensioni variabili
- Dimensionamento che richiede un certo tempo, minore negli atleti in quanto hanno una maggior capacità nell’orientare e concentrare il focus
- Efficienza dell’elaborazione inversamente proporzionale all’area del focus.
- Analogici, a velocità costante o a tempo costante;
- Discreti, a velocità costante o a tempo costante;
-> questi due seguono la metafora del fascio di luce;
- Allargamento e restringimento del focus, che segue la metafora del fuoco di una lente;
- Nessun movimento.
Vengono presentati 4 quadrati al soggetto, che deve premere un pulsante quando vede comparire lo stimolo. Nel quadrato di fissazione appare un numero che indica la posizione del quadrato in cui al 70% comparirà lo stimolo. Il TR aumenta se lo stimolo è presentato in una posizione non attesa ed è ancora maggiore se lo stimolo compare nell’emicampo opposto a quello della posizione attesa.
Teoria premotoria dell’attenzione: sostiene che attenzione e azione sono strettamente legate: possiedono infatti gli stessi meccanismi di controllo e le stesse basi neurali. Inoltre, se si concentra l’attenzione verso un determinato settore, il movimento eseguito verso quel settore sarà più rapido.
Quando uno stimolo compare in una posizione attesa, sulla quale si è focalizzata l’attenzione, la risposta sarà più veloce; se invece lo stimolo compare in una posizione non attesa, il programma motorio deve essere modificato, aumentando il ritardo nella risposta. Questo ritardo dipende dall’entità del cambiamento richiesto, ovvero dalla direzione, dal verso e dall’ampiezza.
Mappe spaziali: l’attenzione spaziale deriva dall’attivazione di alcune mappe che trasformano l’info spaziale in movimento. Grazie a queste mappe si ha un aumento della prontezza motoria nel rispondere a certi settori e una facilitazione nell’elaborare stimoli presentati nel settore verso cui è stato preparato il programma motorio.
Secondo Previc, le modalità di rappresentazione spaziale sono distinte sulla base delle azioni che il soggetto può compiere:
- lo spazio peripersonale, ovvero lo spazio vicino, che è direttamente raggiungibile dal soggetto senza spostare il corpo;
- lo spazio extrapersonale, ovvero lo spazio lontano, che non è direttamente raggiungibile dal soggetto.
Orientamento dell’attenzione:
Volontario | Automatico |
---|---|
Dipende dalla nostra scelta | Dipende da stimoli esterni che catturano la nostra attenzione |
Può essere soggetto a interferenze | Non è soggetto a interferenze |
Richiede attenzione ed è consapevole | Non richiede attenzione ed è inconsapevole |
Si svolge in serie | Si svolge in parallelo |
È lento | È rapidissimo |
Orientamento mediato dallo sguardo: è un tipo di orientamento automatico che cattura l’attenzione e dura a lungo: possiamo comprendere lo sguardo altrui grazie alla spiccata differenza di colore tra iride e sclera. Lo sguardo è importante perché riflette ad esempio desideri, intenzioni, aspetti ambientali esterni.
Neglect: patologia causata da una lesione al lobo parietale destro, che porta i pazienti a ignorare gli stimoli provenienti da sinistra. La malattia può poi migliorare in alloestesia, in cui le info provenienti dal lato sinistro vengono trasferite al lato destro. La riabilitazione consiste nel cercare di portare l’attenzione del paziente verso sinistra, in quanto si tratta di una sindrome di deficit dell’attenzione.
È stato scoperto però, che anche in pazienti affetti da Neglect, le info provenienti da sinistra sono comunque elaborate, ma inconsapevolmente.
Una simile lesione al lobo parietale sinistro non comporterebbe una sindrome grave come il Neglect, in quanto l’emisfero destro prevale sul sinistro nel compito di controllo spaziale.
Neglect: patologia causata da una lesione al lobo parietale destro, che porta i pazienti a ignorare gli stimoli provenienti da sinistra. La malattia può poi migliorare in alloestesia, in cui le info provenienti dal lato sinistro vengono trasferite al lato destro. La riabilitazione consiste nel cercare di portare l’attenzione del paziente verso sinistra, in quanto si tratta di una sindrome di deficit dell’attenzione.
È stato scoperto però, che anche in pazienti affetti da Neglect, le info provenienti da sinistra sono comunque elaborate, ma inconsapevolmente.
Una simile lesione al lobo parietale sinistro non comporterebbe una sindrome grave come il Neglect, in quanto l’emisfero destro prevale sul sinistro nel compito di controllo spaziale.
Paradigma di priming semantico: sostiene che un certo stimolo può attivare in memoria un gruppo di info correlate semanticamente.
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Dettagli appunto:
- Autore: Giulia Bonaccorsi
- Università: Università degli Studi di Parma
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Scienze Motorie
- Esame: PSICOBIOLOGIA
- Docente: Prof.ssa Vera Ferrari, Prof.ssa Lucia Riggio, Prof. Christian Franceschini
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