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Le miscele nutrizionali per la nutrizione enterale


Queste possono essere:

- Naturali (artigianali o preparate dall'industria). Le diete artigianali sono scarsamente omogenee e fluide e hanno una osmolarità elevata; la loro composizione organolettica non è ben precisabile (il soggetto sente un pò di sapore quindi è importante) e presentano un maggior richio di contaminazione (meno sterili); inoltre sono spesso ricche in grassi animali e colesterolo. Le diete naturali industriali possono essere somministrate attraverso sonde di piccolo calibro, hanno una composizione organolettica nota, sono sterili, prive di lattosio e a basso contenuto di colesterolo; inoltre contengono fibre naturali non digeribili.
- Chimicamente definite (polimeriche o monomeriche). Le miscele polimeriche hanno una parte proteica costituita da proteine intere o polipeptidi; la parte glucidica è costituita da maltodestrine e quella lipidica da miscele di olii vegetali o trigliceridi a media catena (MCT, più facilmente assorbibili), vitamine e sali minerali (fabbisogno ricoperto con 1500 kcal). Le miscele monomeriche hanno una parte proteica costituita da aminoacidi o aminoacidi + oligopeptidi;  la parte glucidica è costituita da oligosaccaridi e quella lipidica da MCT o LCT, vitamine e sali minerali.
- Specifiche per alcune patologie. Diabetici = povera di zuccheri semplici, ricca di fibra ?solubile per rallentare l'assorbimento dei carboidrati; Insufficienza renale = 2 kcal/ml a causa della ritenzione idrica, ipoproteica; Dialisi = miscela concentrata per tenere sotto controllo gli elettroliti; Insufficienza respiratoria = ricca di lipidi e povera di crboidrati.  
- Modulari. Contengono un solo nutriente (es. maltodestrine, proteine con tutti gli aa essenziali).

Il paziente in NA ha bisogno di un sostegno psicologico, insieme ai suoi famigliari; infatti il paziente deve acquisire la consapevolezza e l'accettazione del cambiamento e per farlo può attraversare fasi di negazione (in cui nega il suo stato di salute e prova rabbia nel ricevere attenzioni), di commiserazione (perde la fiducia in se stesso e chiede aiuto/sfogo poichè è consapevole di dipendere dagli altri), di accettazione (accetta il cambiamento e collabora), di commiato (la preparazione alla morte dei pazienti terminali che chiedono tempo da vivere in cambio della rinuncia alla guargione). E' importante pertanto sostenere il paziente e i familiari offrendo un appoggio e un aiuto empatico costante che possa conferire un equilibrio psicologico. Anche i familiari infatti attraversano le fasi suddette ed è necessario per chi sostiene essere sostenuto ed aiutato a gestire le emozioni (il parente che non è più quello di prima) ed un eventuale lutto. Infine è fondamentale responsabilizzare il paziente portandolo verso una situazione di autonomia e in questo gioca un ruolo importante la NED, con cui il paziente impara cosa deve fare e cosa non può fare ma avendo sempre come riferimento una figura che lo assista, il dietista.

Tratto da NUTRIZIONE ARTIFICIALE di Lucrezia Modesto
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