Sintomi della lussazione alla spalla
SINTOMATOLOGIA:
- Dolore (accentuato nei tentativi di adduzione del braccio)
- impotenza funzionale
- atteggiamento dell'arto in leggera abduzione ed extrarotazione, con l'avambraccio a 90° sostenuto dall'arto sano
- appiattimento del profilo della spalla e salienza dell'acromion
- tumefazione in sede sottoclavicolare.
Tra le complicanze immediate vi è la possibilità che alla lussazione possa accompagnarsi la frattura del collo anatomico, collo chirurgico o trochite dell'omero; per questo motivo è opportuno eseguire sempre un esame radiografico prima di ogni manovra riduttiva.
Altra complicanza temibile è la lesione del nervo ascellare che contraendo stretti rapporti con la testa omerale può essere coinvolto dal meccanismo traumatico stesso tramite stiramento o strappamento delle sue fibre nervose.
È necessario dunque l'esame della sensibilità cutanea del moncone laterale della spalla per escluderne un suo coinvolgimento prima di ogni manovra riduttiva.
Essendo un nervo misto la sua lesione determina la paralisi del deltoide, piccolo e grande rotondo e iperestesia o anestesia della cute che sovrasta il deltoide.
Tra le complicanze tardive invece rientra la possibilità di andare incontro ad una lussazione inveterate, verificatasi per mancato trattamento di alterazioni anatomopatologiche, in tal caso si riscontra: retrazione e atrofia dei mm. periarticolari, decalcificazione e deformazione della testa omerale; la cavità glenoidea libera si colma di tessuto fibroso; oltre alla lussazione inveterata in alcuni casi si può avere una lussazione recidivante o abituale, dovuta a un'insufficiente trattamento di una lussazione recente; non essendo stata favorita la completa cicatrizzazione della breccia capsulare si può determinare una recidiva della lussazione anche per modesti traumi.
Le lussazioni devono essere ridotte possibilmente entro le 24 ore; ottenuta la riduzione, l'articolazione va immobilizzata per un tempo che varia in relazione all'età del paziente (dai 5 gg ai 20gg). La terapia cruenta diviene necessaria man mano che ci si allontana troppo dal limite di tempo stabilito per la riduzione.
Continua a leggere:
- Successivo: Protocollo riabilitativo conservativo
- Precedente: Lussazione della Spalla
Dettagli appunto:
- Autore: Stefania Corrai
- Università: Università degli Studi di Sassari
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Fisioterapia
- Esame: Malattie apparato locomotore
- Docente: Tranquilli Leali
Altri appunti correlati:
- Ultrasuonoterapia
- Malattie metaboliche: osteoporosi
- Lesione legamento crociato anteriore ed esercizio terapeutico
- La Lombalgia e la lombosciatalgia
- Patologie del ginocchio: gonartrosi
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Riequilibrio precoce delle catene cinetiche muscolari nel trattamento riabilitativo del paziente con lesioni ortopediche
- Il ruolo del preparatore atletico nella riatletizzazione del calciatore dopo lesione del legamento crociato anteriore
- L'intervento fisioterapico nel trattamento dei disordini temporomandibolari: presentazione di un caso clinico e ruolo del fisioterapista
- ''RIABILITAZIONE OLTRE IL SIPARIO'': idea di business per la prevenzione e la gestione degli infortuni nel settore delle arti performative
- L'esercizio neurocognitivo nelle disfunzioni del sistema cranio-cervico-mandibolare: un'ipotesi di condotta terapeutica
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.