Il ruolo degli ebrei a Malta e Pantelleria (1400)

Non bisogna pensare che l'ebraismo siciliano occupi una funzione esclusivamente intermediaria, da poro della produzione come diceva Marx. Per riassumere il ruolo commerciale degli ebrei possiamo anzitutto opporre la Sicilia Occidentale al Valdemone analizzando due liste di traffici, una sulla tassazione dei traffici della Giudecca di Catania nel 1404 e una sulla imposizione dei traffici del 1491 nella giudecca di Palermo. La funzione di poro è più marcata nella Valdemone mentre nell'area palermitana si parla spesso di tassazione di arbitrii cioè di società dinamiche di capitale, che gioca dunque sull'imprenditorialità e sul rischio.

L'ARCAISMO DELLE ISOLE. A Malta e Pantelleria gli ebrei sembrano mantenere un ruolo quasi esclusivamente commerciale, riforniscono cioè le isole di ciò che necessitano. Svolgono poi un ruolo essenziale nell'artigianato e nell'esercizio della medicina e la scarsa presenza di mercanti toscani e catalani nell'arcipelago maltese li mette in una posizione di forza. A Malta gli ebrei mostrano una certa agiatezza e disponibilità di capitali e i Maltesi si indirizzano volentieri agli ebrei. Sono antiche e ambigue le relazioni di Malta con l'Africa e gli ebrei vi partecipano attivamente, anche nel campo del riscatto di prigionieri cristiani.
Pantelleria era popolata di kharghiti e il gruppo ebraico svolge un ruolo importante nello scambio di merci come cotone (export) e frumento e prodotti di merceria (import). Malta e Pantelleria dunque presentano tracce di un antico ordine economico con gli ebrei vicini ai contadini arabi cristiani – a Malta – e musulmani – a Pantelleria – altamente specializzati nelle piantagioni di cotone e cumino, finanziatori di produzioni, coinvolti attivamente negli scambi. Rispetto alla Sicilia però non sono in posizione privilegiata per la lingua per i commerci africani poiché a Malta e Pantelleria tutti parlavano arabo.