Lo stile di Alois Riegl ( Linz 1858 – Vienna 1905)
Alois Riegl si configura come uno studioso del tutto opposto a Wickoff, e proprio per questo importantissimo. Figlio di un funzionario di una manifattura di tabacchi, compie gli studi a Vienna, interessandosi di storia e filosofia (quest'ultima studiata con Zimmermann). Passò poi all'Istituto per le ricerche storiche, dove studiò storia dell'arte con Moritz Thausing. Nel 1886 entrò nel Museo austriaco di arti decorative e l'anno seguente divente responsabile della sezione tessuti, dove ricoprì l'incarico fino al 1897, quando sostituì Wickoff nella cattedra di storia dell'arte. Dedicò l'ultima parte della sua vita all'insegnamento, alla riorganizzazione della Commissione centrale per la tutela artistica e monumentale e avviò la sistematica procedura di schedatura delle opere d'arte austriache.
In breve le principali opere di Riegl:
- Problemi di stile, 1893.
- Industria antica tardoromana, 1901
- Il ritratto di gruppo olandese, 1902
- L'origine dell'arte barocca a Roma, 1908
Un itinerario vasto e complesso, che mostra la preferenza di Riegl per la ricostruzione di grandi quadri storici e artistici e per le tematiche che sono poi tipiche della scuola di Vienna: rapporto tra arte antica e arte moderna; tecniche industriali; letteratura artistica, opere e periodi storici sino ad allora poco considerati (tardo antico e barocco), problemi del restauro e della conservazione dei monumenti.
Esamina storicamente la evoluzione di alcuni motivi decorativi (palmette, fiori, calici, corolle ecc..) presenti negli oggetti di arte applicata (tappeti, intagli lignei), nelle sculture, nei monumenti architettonici, entro un quadro temporale di oltre cinquemila anni di storia e un quadro spaziale che va dall'arte del vicino oriente (egizio, miceneo), passando per il mondo ellenico, per arrivare a quello bizantino ed ellenistico. Obiettivo di Riegl è dimostrare che i motivi ornamentali non sono derivati da altri procedimenti tecnici né da semplice imitazione naturalistica. Sono schemi iconografici autonomi e indipendenti. Riegl vuole anche evidenziare come le trasformazioni di questi motivi decorativi non sono frutto di spontaneità o di casualità ma derivano da una evoluzione ininterrotta dei modelli, caratterizzata da rielaborazioni e varianti ben precise per ogni momento storico.
Continua a leggere:
- Successivo: Caratteristiche del Kunstwollen
- Precedente: Il metodo morelliano di Wickoff
Dettagli appunto:
-
Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della critica d'arte
- Docente: Valter Pinto
- Titolo del libro: La critica d'arte del Novecento
- Autore del libro: Gianni Carlo Sciolla
- Editore: Utet
- Anno pubblicazione: 2006
Altri appunti correlati:
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- L’iconografia di San Ludovico di Tolosa in età Angioina.
- Alighiero Boetti: storia di una letteratura critica
- Bartolomeo Vivarini
- Origine ed evoluzione dell'Iconografia della Morte nel Medioevo in Italia. L'incontro dei tre Vivi e dei tre Morti, il Trionfo della Morte e la Danza Macabra
- L'evoluzione del concetto di "momento decisivo" nella Street Photography contemporanea
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.