Caratteristiche del Kunstwollen
Da cosa derivano queste varianti e queste innovazioni? Semplicemente da mutamenti tecnici o materiali? No. Esse derivano da quel particolare impulso di carattere artistico che viene chiamato Kunstwollen. Il libro di Riegl affonda sicuramente le sue radici nel movimento dello Jugendstil viennese: importanza data all'astrazione geometrica, alla creazione inorganica, alla svalutazione dei contenuti narrativi. Importante è il concetto di evoluzione, prima menzionato, mediato dai biologi darwiniani e da filosofi positivisti come Spencer ed Herbart.
Altrettanto significativo è il rilievo che occupa il problema della genesi delle forme artistiche e delle loro varianti nel corso della storia. Riegl non è d'accordo con la tesi che vuole l'apparizione di ogni stile che presiede alla costituzione di singole forme artistiche, all'interno di quadri storici o specifici, come dovuta esclusivamente alla influenza della tecnica e dei materiali usati dagli artisti.
Contro l'opinione di Gottfried Semper, tra gli architetti tedeschi più importanti dell'epoca, che sosteneva il condizionamento dello stile dai materiali e dalle tecniche impiegati, e dalla imitazione delle forme naturali, Riegl diceva che, pur importanti, non erano loro il vero kotivo dell'evoluzione, bensì il Kunstwollen, l'impulso artistico che orienta l'insieme della produzione artistica delle differenti epoche storiche. Definire il Kunstwollen in maniera precisa è cosa difficile, poiché lo stesso Riegl non ne ha dato una definizione netta. Deriva dale condizioni di vita sociale e della storia culturale (filosofica, scientifica, religiosa e giuridica) che costituiscono la Weltanschauung di una certa epoca storica considerata.
Panofsky lo considera, più che un impulso, un senso immanente, ultimo e definitivo dell'opera. Hans Sedlmayr una volontà superindividuale, un principio strutturale interno all'opera d'arte legato alla trasformazione della struttura spirituale di un gruppo umano che ne è portatore. Otto Pacht dice che è la direzione dell'impulso artistico proprio di un popolo in analogia con l'impulso secondo cui la natura crea e stabilisce le proprie leggi.
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della critica d'arte
- Docente: Valter Pinto
- Titolo del libro: La critica d'arte del Novecento
- Autore del libro: Gianni Carlo Sciolla
- Editore: Utet
- Anno pubblicazione: 2006
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