Stratificazione nei sistemi di rappresentazione romani

Secondo problema eluso da Demuzil: l'esistenza di una stratificazione non solo nella cultura materiale ma anche nei sistemi di rappresentazione di Roma arcaica. E' indubitabile che esista uno strato indoeuropeo, ma è anche indubbio che la "mitologia perduta" della religione romana non riguarda solo l'eredità indoeuropea, ma pure ad esempio alcune rappresentazioni della sovranità perchè accompagnarono la formazione del Giove capitolino, la cui origine DEVE riferirsi ad ambiente greco-etrusco o mediterraneo. Tra queste un gruppo fittile del 530 a.C. che rappresenta Minerva che introduce Hercules nell'Olimpo. La raffigurazione di tale mito aveva significato politico, alludendo a un rapporto tra il sovrano romano e hercules, sulla falsariga di un episodio ateniese. Perchè relazione con Giove Capitolino?: ancora in età storica un statua di H nel foro boario era rivestita con l'abito del trionfatore (trionfo - modello mitico di trionfo). E' probabile dunque che prima di arivare agli dei demitizzati come Iuppiter Optimus Maximus ci siano state varie riplasmazioni e stratificazioni mitico-rituali, anche grazie a polemiche con vicine citta latine. Menzioniamo poi per le rappresentazioni mitologiche della sovranità a Roma il minotauro, che Demuzil raffronta alle incarnazioni del dio iranico della vittoria. Ma anche qui ci sono problemi.....comunque seppur le scoperte archeologiche vanno studiate individualmente, esse mostrano assieme un forte coinvolgimento politico che collega l'ultima età monarchica all'humus culturale circostante. Inoltre convergono tutti verso una maggiore articolazione dell'ideologia di sovranità nel momento del passaggio monarchia-repubblica. Il perdurare di figure come minerva, hercules, minotauro, mostra che essi non eran fenomeni effimeri. Tali segni che Demuzil vide poco, testimoniano della nuova prospettiva connessa alle trasformazione a Roma tra il 6° e il 5° sec a.c., in cui la città si riorganizza verso la res publica.