Luchino Visconti: Ossessione
A rompere ancor più recisamente gli indugi, ci pensa Luchino Visconti con "Ossessione" (1943), torrida trasposizione sulle rive del Po de "Il postino suona sempre due volte" di James M. Cain: irrompe qui, finalmente, sugli schermi, un'Italia vera, abitata dalla miseria e dalla disoccupazione, vessata da una polizia occhiuta e persecutoria. Passione, tradimento, morte scandiscono una storia raccontata senza infingimenti o timori: la censura s'impenna ancora una volta, ed il film conosce - segnatamente nell'Italia del nord - problemi di circolazione. Ma la strada per una svolta epocale, oramai, è stata aperta.
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia e critica del cinema
- Docente: Sarah Zappulla Muscarà
- Titolo del libro: Breve storia del cinema
- Autore del libro: Massimo Moscati
- Editore: Bompiani
- Anno pubblicazione: 2003
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