Il caso Walt Disney
Ma su tutti svetta, naturalmente, Walt Disney. Assieme al fratello fotografo Roy, creano prima il coniglio Oswald e poi Mickey Mouse. Da lì, l’inizio di una leggenda che trasformerà Walt Disney nel più grande realizzatore di cartoni animati a lungometraggio del mondo. La Disney diventerà una potenza imprenditoriale, anche se l’attività propriamente creativa e diretta di zio Walt terminerà nel 1936. Qui ci limitiamo a ricordare Biancaneve e i sette nani, del 1937. Una produzione colossale, che impiegò trentadue disegnatori a tempo pieno, tre anni di lavorazione e un budget, per allora, da capogiro: due milioni di dollari. Il cartone pose le basi di quello che era destinato a diventare lo stile Disney, un diretto e dichiarato omaggio al New Deal. Da citare anche l’allora inusuale decisione di inserire la componente gotico – orrorifica, inusuale perché cartone destinato all’infanzia. La decisione fece molto discutere e in alcuni paesi il cartone fu vietato ai minori.
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia e critica del cinema
- Docente: Sarah Zappulla Muscarà
- Titolo del libro: Breve storia del cinema
- Autore del libro: Massimo Moscati
- Editore: Bompiani
- Anno pubblicazione: 2003
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