I Vitelloni di Federico Fellini
Fellini protrae la sua personalissima esperienza neorealista per tutti gli anni ’50, e firma almeno due capolavori assolutamente realistici: I vitelloni (1953) e Le notti di Cabiria (1957).
Nel primo Moraldo, Riccardo, Leopoldo, Fausto e Alberto sono cinque "vitelloni" di Rimini, vale a dire una compagnia di trentenni sfaccendati che trascorre i giorni al bar, dove s'incontra per parlare di piccole faccende, di ragazze e di grandiose aspettative destinate a spegnersi. Per uno di loro, senza preavviso, le cose stanno però per cambiare: nell'incanto di una festa che saluta la stagione estiva, durante un'esibizione canora di Riccardo, Fausto apprende di aspettare un bambino da Sandra, sorella di Moraldo. Riluttante, accetta le nuove responsabilità e inizia a lavorare presso un negozio di articoli sacri. Nel frattempo, i suoi amici continuano a vivere l'illusione di un tempo immobile, ove la vita non inizia mai; soprattutto Alberto, il più dissennato, che campa mantenuto dal lavoro della sorella e si burla di chi fatica per sopravvivere. Al contrario, Moraldo sente di non appartenere più al provincialismo del suo mondo e comincia a distaccarsi dai compagni. Nel frattempo Fausto, che non è in grado di rinunciare alle proprie abitudini, intraprende una rischiosa relazione con la moglie del suo capo. Durante un veglione di Carnevale, cui partecipano tutti gli amici, Sandra viene a conoscenza del fatto e fugge dal padre di lui, tra le lacrime, portando il figlio con sé. Il giovane, aperti gli occhi sulla sua inettitudine, corre pentito a chiedere il perdono della moglie; ma ad attenderlo c'è anche il padre che, furibondo, lo punisce duramente prendendolo a cinghiate. Il giorno seguente, la vita ricomincia e mentre i due sposi tentano di ricongiungersi, gli altri tornano alla quotidianità con le loro miserie, il loro abbandono, la loro ingenua spensieratezza. Soltanto Moraldo, una mattina, partirà in silenzio su di un treno, con il pensiero rivolto alla vita e alle persone che si sta lasciando alle spalle
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia e critica del cinema
- Docente: Sarah Zappulla Muscarà
- Titolo del libro: Breve storia del cinema
- Autore del libro: Massimo Moscati
- Editore: Bompiani
- Anno pubblicazione: 2003
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