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L'elezione di Giovanni XXIII

L'elezione di Giovanni XXIII


Pio XII era morto nel 1958 e al suo posto era stato eletto Angelo Roncalli, che nel suo brevissimo papato, terminato nel 1963, riuscì comunque a imprimere una svolta epocale alla storia del cattolicesimo italiano. Uomo di origini povere, nato nel 1881 da una famiglia contadina di Bergamo, aveva dodici fratelli e sorelle. Nel 1909 aveva seguito il proprio vescovo, monsignor Radini Tedeschi, nell'appoggiare uno sciopero di operai tessili nel Bergamasco, scatenato dal licenziamento di un dirigente del locale sindacato cattolico che aveva chiesto una riduzione dell'orario di lavoro. Al di là di questo episodio, prima del papato, Roncalli non ebbe granché occasioni di contatto con la gente , lavorando come nunzio apostolico a Parigi e in Bulgaria. Eppure, Roncalli riuscì sempre a mantenere la sua semplicità e umiltà, rendendo la cosa palese sin dal primo discorso da papa. Questo papa buono era comunque un convinto tradizionalista e nemico della televisione (mantenne per un po' il bando di Pio XII). Questo, però, non riduce la portata epocale del suo mandato, dimostrando consapevolezza per un mondo che stava cambiando rapidamente e conscio del mutamento che conseguentemente anche la Chiesa doveva affrontare; la tradizione, diceva, è il progresso che è stato fatto ieri.
I primi anni di papato furono, comunque, all'insegna della prudenza, limitato anche dalla presenza di Domenico Tardini, segretario di Stato conservatore e per niente sensibile ai mutamenti bruschi. Solo nel 1961 egli si palesò nel suo progressismo, nascondendo sempre meno le sue simpatie per una apertura a sinistra della Chiesa e dichiarandosi favorevole all'abbandono della prassi di intervento diretto nella vita della Repubblica.
Roncalli interpretava il suo ruolo soprattutto in maniera pastorale ed epocale fu la sua decisione di convocazione di un secondo concilio, il Concilio Vaticano II, dopo il primo del 1870, durante il quale espresse l'idea di una chiesa che venisse incontro ai bisogni di oggi, mostrando la validità della dottrina piuttosto che rinnovando condanne.
La sua enciclica più famosa fu anche l'ultima, del 1963, dal titolo Pacem in Terris. Era un invito alal conciliazione internazionale, basato sulla neutralità della Chiesa e sul suo rifiuto di accettare le barriere della Guerra Fredda. Un appello che era l'antitesi degli strali bellici anticomunisti di Pio XII. Giovanni XXIII aprì lo spazio per un dialogo tra cattolici e marxisti, e in campo politico DC e PSI trovarono terreno fertile per le trattative.

Tratto da STORIA CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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