In questi appunti viene riportata la relazione finale scritta dall'autrice per il corso di Storia della musica moderna dell'università Ca' Foscari di Venezia, facoltà di lettere e filosofia, CDL in Tecniche artistiche e dello spettacolo, tenuto dal prof. David Bryant. Si analizzano i principali punti proposti durante le lezioni per una visione critica della storia della musica. L’analisi di tali punti contribuisce infatti a delineare una visione generale delle principali caratteristiche e problematiche della storia dei repertori musicali tra il 1600 e il 1900.
Relazione sulla Storia della musica moderna
di Silvia Lozza
In questi appunti viene riportata la relazione finale scritta dall'autrice per il corso
di Storia della musica moderna dell'università Ca' Foscari di Venezia, facoltà di
lettere e filosofia, CDL in Tecniche artistiche e dello spettacolo, tenuto dal prof.
David Bryant. Si analizzano i principali punti proposti durante le lezioni per una
visione critica della storia della musica. L’analisi di tali punti contribuisce infatti
a delineare una visione generale delle principali caratteristiche e problematiche
della storia dei repertori musicali tra il 1600 e il 1900.
Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Storia della musica moderna
Docente: David Bryant1. Lo scarto tra una storia della musica intesa come storia della
composizione musicale e una storia della musica intesa come storia
del suono
È molto frequente, nella storia della musica, la tendenza a pensare che le partiture fossero suonate
esattamente com’erano state scritte.
Sebbene al giorno d’oggi sia facile confrontare partitura e suono, grazie all’invenzione relativamente recente
degli apparecchi di registrazione e riproduzione acustica, per quanto riguarda la storia della musica
antecedente al 1880 non ci è possibile fare confronti diretti. Da documenti pervenutici, come flyer di eventi,
recensioni di concerti e programmi di sala, possiamo notare che la maggior parte delle volte le partiture non
venissero eseguite esattamente com’erano state scritte, anzi, erano spesso lasciate alla libera interpretazione
del musicista o dell’ensemble.
Le possibili cause di questo fenomeno possono essere riconosciute principalmente nell’assenza di
indicazioni precise nelle partiture e nella mancanza di organico strumentale a disposizione di ogni singolo
evento. Molto frequentemente gli autori, infatti , per vendere la loro musica su larga scala (illustreremo
questa particolarità nel punto 4) , tralasciavano numerosi particolari e informazioni specifiche, non potendo
così permettere la precisa esecuzione della partitura scritta. In questo modo chiunque poteva suonare o
cantare tale composizione, senza alcuna restrizione dovuta alla mancanza di organico strumentale o vocale,
e il compositore poteva garantire alla sua opera la diffusione in diversi ambiti artistico/musicali, come il
teatro e i festival musicali. La stessa composizione, di conseguenza, poteva dar luogo ad atti esecutivi
diversi tra loro.
Un esempio lampante ci proviene dall’analisi del programma di sala del Teatro sociale di Castelfranco
(probabilmente risalente alla metà del XIX sec.), nel quale notiamo che gli atti della commedia “La Casa
Nova” del drammaturgo Carlo Goldoni sono inframmezzati da esecuzioni di brani musicali. Questi ultimi
sono frammenti di opere di svariati autori, che non avevano scritto per il teatro, le quali vengono adattate
all’organico disponibile quella sera e al palinsesto previsto. Nemmeno il celebre scrittore veneziano aveva
richiesto la presenza di orchestra e sinfonie nelle sue opere, eppure le parti musicali vennero inserite nella
programmazione dell’evento di quel 25 aprile. Le opere presentate in tal sede erano due Sinfonie (delle quali
non conosciamo né il nome dell’autore né il titolo), La Mélancolie pastorale per violino con
accompagnamento, Capriccio sulla Sonnambula per Piano, Fantasia sull’Opera L’Esmeralda del M.
Mazzucato per Violino con accompagnamento di Piano, Quartetto dell’opera Don Pasquale variato per
Piano, Fantasia militare per piano e Duetto Concertante per due Violini sull’opera Il Trovatore. Nessuna di
queste era stata scritta per essere rappresentata in teatro, eppure fu eseguita durante una rappresentazione.
Un altro esempio di tale procedura ci proviene dall’analisi della partitura per liuto, soprano e basso
presentata a pag. 34 della dispensa. In questo documento abbiamo l’esempio di una musica sacra arrangiata
per uso domestico ; la parte per liuto è scritta in intavolatura (simile alla tablatura moderna) ed è
caratterizzata dalla rappresentazione grafica delle sei corde del liuto sulle quali sono indicati graficamente la
diteggiatura e i simboli ritmici: l’espediente in questione veniva usato per permettere a qualcuno di suonare
anche se non aveva preso lezioni. La parte vocale, d’altra parte, è contraddistinta dalla presenza delle due
voci separate, soprano e basso, che possono essere convertite rispettivamente in parti per tenore e contralto,
trasportando nell’ottava inferiore la parte del soprano e nell’ottava superiore quella del basso, a discrezione
dell’esecutore e in relazione all’organico disponibile.
Silvia Lozza Sezione Appunti
Relazione sulla Storia della musica moderna