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La fisionomia e il suono della musica come risultato non solo di volontà artistica ma anche delle dinamiche economiche produttive


L’autore, nella composizione delle sue opere, era strettamente vincolato alle dinamiche economiche produttive. In questa analisi approfondiremo la situazione opposta, ovvero le cause economiche che spinsero gli autori  a comporre quel tipo di musica.
L’artista era di solito un musicista di bassa o media estrazione sociale, perciò viveva della musica che produceva. Per vendere le sue opere, però, doveva cedere a qualche compromesso, poiché non era totalmente libero di scegliere cosa scrivere, ma era influenzato dalle richieste del mercato, che delineavano le caratteristiche-tipo delle partiture le quali avevano un buon successo economico in quel periodo.
Dall’analisi del libro Cento concerti ecclesiastici di Lodovico Viadana possiamo estrapolare alcune particolarità che permisero all’opera di essere la stampa più popolare tra il 1500 e il 1600. Una di queste è il tipo di impaginazione:  Viadana modificò un’usanza poco conosciuta volgendola a suo favore, ossia mettendo da parte la partitura scomoda dei direttori d’orchestra per proporre le partiture intere solistiche, nelle quali ogni foglio aveva lo spartito per una sola voce. Le partiture polifoniche spesso non avevano il testo intero e il cantore che estrapolava da lì la sua parte perdeva del testo oppure qualche battuta finale; con il metodo di impaginazione proposto da Viadana il problema fu risolto. Dalla copertina del libro possiamo notare che l’autore la propone come << nuova invenzione comoda per ogni sorte de Cantori, & per gli organisti >> ; in realtà, come già chiarito, la sua non era un invenzione, ma un’innovazione. Questa modifica , però, risultò molto proficua a Viadana, in quanto riuscì a vendere moltissime copie della sua opera: a Venezia ci furono nove edizioni in undici anni a partire dal 1602, e fu la prima stampa di musica ecclesiastica ad essere scritta in forma non polifonica. Nelle lettera ai lettori, Viadana spiega quali sono state le ragioni che l’hanno portato a scrivere quel tipo di opera. Tra queste c’è in primis la volontà di rendere più semplice a chiunque l’esecuzione del brano. Grazie alle parti singole, infatti ognuno poteva creare gli accoppiamenti vocali che preferiva, senza limitazioni di organico e di partitura. Inoltre afferma di non aver scritto indicazioni particolari se non per quanto comporta il modo del canto, e di non aver privilegiato alcuna voce rispetto a un’altra: l’opera era stata creata appositamente per il grande pubblico e corrispondeva a quello che il musicista voleva e che avrebbe comprato nel ruolo di acquirente.

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