Le caratteristiche del racconto in prima persona
Le caratteristiche del racconto in prima persona
Il racconto in prima persona, anche se inventato, produce sempre un forte effetto di realtà; per questa ragione, i mezzi di comunicazione odierni preferiscono ai racconti giornalistici o alla parola degli esperti le testimonianze di individui anonimi che si fanno garanti della rappresentazione audiovisiva della storia. Il grado zero della visualizzazione di questa finta verbale è una finta scenica, nella quale degli Io-Origine reali accettano d’improvvisare un fatto presumibilmente fedele a ciò che hanno vissuto o vivono al di fuori dello studio; non si tratta più di ripetere una scena vissuta quotidianamente nello stesso contesto nel quale si svolge di solito, ma di recitare in studio un’azione che appartiene presumibilmente alla vita quotidiana. La seconda variazione della visualizzazione del racconto in prima persona è la finta filmica, dove la voce da autenticità alle scene che sono palesemente recitate dai testimoni per le esigenze delle trasmissioni; questo è quel che succede quando un piccolo film che mostra la vita quotidiana dei gestori di una stazione di servizio, in un reality show dedicato alle coppie in pericolo, è commentato sul palcoscenico televisivo dai protagonisti che vi recitano la parte di se stessi. La differenza tra questa finta filmica e la finta iterativa risiede principalmente nel fatto che la voce dei testimoni avalla la rappresentazione visiva, rendendo contemporaneamente l’iteratività più evidente.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Nicola Giuseppe Scelsi
[Visita la sua tesi: "A - Menic / Cinema. Da Dada al Progetto Cronenberg"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Docente: Francesco Pitassio
- Titolo del libro: Realtà/Finzione
- Autore del libro: François Jost
- Editore: Il Castoro - Milano -
- Anno pubblicazione: 2003
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