Respiro nell'Esicasmo
Nell'esicasmo il respiro è connesso con lo stato della preghiera. La modificazione volontaria del ritmo del respiro, ai fini della preghiera, è peculiarità dell'esicasmo. Rallentare dolcemente il respiro rallenta la circolazione sanguigna e l'attività mentale. Niceforo, maestro di palamas, sarebbe stato l'iniziatore del metodo psicofisico. All'inizio l'intevento sul respiro non fa scendere il nous nel cuore. Forzare il respiro serve a chi è soggetto a qualche passione. Va frenato il ritmo abituale, e dire la preghiera mentre si trattiene. Gli effetti sono legati all'affaticamento-sofferenza che il metodo produce. Tale pena sussiste perchè il nous che prega senza distrazioni opprime il cuore. La fatica è questa: tale pratica opprime il cuore, che non riceve più la naturale quantità d'aria. Il nous così si restringe e rientra nel cuore. Al dolore si aggiunge il piacere generato dalla memoria di Dio. L'energia del nous si raffina. Col metodo anche le altre potenze dell'anima tornano a Dio. Il cuore diviene più caldo, morbido e sensibile. Nel manuale la preghiera presenta fenomeni di calore naturale e soprannaturale (grazia). Il nous in qualche modo è collegato col respiro ed entra ed esce unitamente ad esso. Quindi può uscire e disperdersi attraverso: sensi, pensiero, respiro. C'è una duplice forma di respiro: quella dell'uomo distratto e quella dello spirituale, che fa scendere il nous assieme all'aria che passa dalle narici. C'è anche un legame nel cuore tra calore e spirito. La presenza dello spirito è a sua volta connessa con il respiro. Infatti il processo che si innesca con la pratica della preghiera è una conseguenza della ritenzione del respiro. In relaziomne al respiro lo spirito (pneyma) entra ed esce. Quindi tra gli esicasti il nous scende con il respiro, si restringe, si disperde ecc. E' detto immateriale, ma associato a prerogative fisiche. E' un'idea pitagorica, le anime veicolate dai pneumi. Aristotele ci dice che il nous è l'elemento divino dell'uomo e si radica nel cuore, innestandosi nel principio del pneuma. Vivere la propria dimensione divina significa liberarsi e purificarsi da elementi di pesantezza e oscurità
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Dettagli appunto:
- Autore: Dario Gemini
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia delle religioni
- Titolo del libro: I filosofi greci padri dell'esicasmo
- Autore del libro: Lanfranco Rossi
- Editore: Il leone verde
- Anno pubblicazione: 2000
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