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Marco Tullio Cicerone : biografia


MARCO TULLIO CICERONE  106 a.C. Arpino – 43 a.C. Roma
Marco Tullio Cicerone nasce nel 106 a.C. ad Arpino da una famiglia agiata. A Roma compie ottimi studi di retorica e filosofia, iniziando a frequentare il tribunale sotto la guida di Lucio Licinio Crasso, grande oratore. Negli anni della giovinezza stringe anche una grande amicizia con Tito Pomponio Attico, amicizia che durerà tutta la vita. Tra il 79 e il 77 a.C. compie un lungo viaggio in Grecia ed in Asia, perfezionando lo studio della filosofia e della retorica. Al ritorno dal suo viaggio sposa Terenzia, da cui avrà due figli: Tullia, nel 76 e Marco, nel 65.
 Nel 75 a.C. diventa questore in Sicilia, e nel 70 a.C., prende le difese dei siciliani contro le ingiustizie dell’ex questore Verre, condannato per mano di Cicerone. Nel 69 è edile e nel 66 pretore, anno in cui appoggia la decisione del senato di concedere a Pompeo poteri straordinari per combattere Mitridate VI re del Ponto. Diventato console nel 63 a.C., dopo aver battuto alle elezioni Lucio Sergio Catilina, reprime l’omonima congiura, condannando a morte tutti i complici. Proprio a causa di ciò viene espulso e mandato in esilio nel 58 a.C., con l’accusa di aver mandato a morte i congiurati senza un giusto processo.Torna a Roma l’anno seguente collaborando con il triumvirato e continuando a svolgere attività forense. Sono gli anni in cui compone il De re publica, il De oratore e inizia a lavorare sul De legibus. Nel 49 a.C. scoppia la guerra civile e Cicerone si schiera dalla parte di Pompeo, la cui sconfitta porterà Cicerone ad un lento declino. Otterrà in ogni caso il perdono di Cesare. Nel 46 a.C. si unirà con la giovane Publilia, di cui era stato tutore, divorziando dalla moglie Terenzia. Il matrimonio durerà solo pochi mesi. L’anno seguente muore la figlia Tullia. Nel 44 a.C., dopo l’assassinio di Cesare, Cicerone inizia una lunga battaglia politica contro Marco Antonio nell’opera Filippiche. Ottaviano però gli volta la faccia, preferendo unirsi in un secondo triumvirato con Antonio e Lepido; il nome di Cicerone viene inserito nelle liste di proscrizione. Muore, ucciso dai sicari di Antonio, il 7 dicembre del 43 a.C.

PRO ROSCIO AMERINO  (dittatura sillana)  

Siamo nel 80 a.C., è da poco finita la guerra civile, e il potente aristocratico Lucio Cornelio Silla, leader della fazione aristocratica, ha assunto il potere, instaurando il regime dittatoriale. Sesto Roscio Amerino fu accusato di parricidio da potenti figure dell’aristocrazia, molto vicine al dittatore. Il padre di Roscio era stato assassinato, su mandato di due parenti, per favorire Lucio Cornelio Crisogono, potentissimo liberto di Silla. Crisogono, al fine di impossessarsi dei ricchi possedimenti dell’uomo, dopo averlo fatto assassinare, fece inserire il suo nome nelle liste di proscrizione. Tale provvedimento avrebbe permesso la vendita dei beni dell’uomo all’asta, beni di cui Crisogono si sarebbe impossessato con poca spesa. Per avere le amni libere, accusò il figlio della vittima di parricidio. Cicerone, accusando personaggi molto potenti dell’aristocrazia, riuscì a scagionare Roscio dall’accusa. In seguito, per paura di rappresaglie, l’oratore, tra il 77 e il 78 a.C., decise di intraprendere un lungo viaggio in Grecia e in Asia.

Tratto da LINGUA E LETTERATURA LATINA di Gherardo Fabretti
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