I drammi simbolici di Pedro Calderon de la Barca

Passiamo dunque ai drammi simbolici di Calderon. Dei drammi simbolici qui tratteremo solo La vida es sueno del 1635 c.a. e La hija del aire del 1653. Il primo dramma, famosissimo da sempre, oggi viene interpretato alla luce di nuove teorie. Se nel passato si poneva l’accento sulle fonti teologiche e filosofiche del dramma, (Bibbia, patristica, dialoghi platonici come Timeo e Fedro, Filone Ebreo, leggende e tradizioni religiose orientali) che parlassero in qualche maniera il tema della vita come sogno, oggi si parte dall’analisi del testo, dalla fitta trama di richiami e rispondenze che presenta, risalendo così al sistema di simboli che vi sta dietro, collegato strettamente alla robusta formazione scolastica di Calderon. È naturalmente indispensabile la lettura dei simboli per comprendere il dramma. La caduta di cavallo di Rosaura tra le rocce simboleggia, ad esempio, il Caos primordiale degli elementi cosmici che non sono ancora stati armoniosamente composti nella Creazione, ma rappresenta anche il caos delle passioni o lo stato di colpa in cui l’umanità era caduta prima della Redenzione. Il simbolo del cavallo e di Rosaura tornerà ogni qual volta si vorrà richiamare il caos fisico o morale originario. Il dramma infatti traccia la parabola dell’ascesa dal caos indistinto della passionalità al lume della ragione che ordina gli istinti, così come accadrà al principe Sigismondo. Una visione che stride con l’antiprotestantesimo romano e che sancisce  il trionfo del libero arbitrio sulle inclinazioni astrali e sugli impulsi della natura corrotta e ferina.
Anche nella Hija del aire abbiamo un travagliato titanismo della protagonista, Semiramide, cui si affianca il titanismo del principale personaggio maschile, Menone. Il titanismo di Semiramide è ansia, furore di regno e di potere, e anche lei, come Sigismondo, nasce sotto i peggiori presagi e giunge alla ragione. In Calderon, si è notato, i suoi personaggi seguono il destino del nome che gli è stato assegnato.