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Le testimonianze del canone neotestamentario: le lettere di Paolo


Sono le Lettere di Paolo, nella loro stesura definitiva, le più antiche testimonianze del canone neotestamentario. Sono lettere che esprimono la necessità di istruire, correggere e confortare sulla dottrina cristiana. Esse, dunque, rappresentano il momento del consolidamento della comunità, non la sua fondazione. Delle Tredici lettere di Paolo solo Sette sono da attribuire effettivamente a Paolo:
- I lettera ai Tessalonicesi = tratta principalmente del problema della parusìa. 
- Lettera ai Filippesi = Dove Paolo tratta del fatto che Gesù non si vanta della sua uguaglianza con Dio ma utilizza il suo status per redimere l'umanità. 
- Lettera ai Galati = dove tratta del problema dell'imposizione ai pagani convertiti della Scrittura e dell'Israele secondo la carne dell'Israele secondo lo spirito. 
- Le due Lettere ai Corinzi 
- La lettera a Filemone 
- La lettera ai Romani.
Dopo le lettere di Paolo si aggiungono i quattro Vangeli, nell'ordine Marco, Luca, Matteo e Giovanni.
- le lettere di Paolo non autentiche o discusse: II lettera ai Tessalonicesi, agli Efesini, ai Colossesi, I e II lettera a Timoteo, a Tito, le ultime tre chiamate anche Lettere pastorali. Le lettere pastorali insegnano soprattutto una serie di regole di condotta e rappresentano una chiesa ormai abbastanza organizzata.
- Lettere Cattoliche: I e II lettera di Pietro, di Giacomo, di Giuda, I, II e III lettera di Giovanni. 
- Lettera agli Ebrei 
- Atti degli Apostoli. Sono fondamentali per la nostra conoscenza del cristianesimo antico perchè anche se non possiamo considerarli come fonte storiografica in senso stretto (perchè la intenzione principale è sempre teologica) ci trasmettono l'immagine della chiesa di Luca (80) e ci forniscono una serie di dati preziosi sulla predicazione di Paolo e sulla comunità primitiva di Gerusalemme.
- Apocalisse. É l'unico testo neotestamentario che riprende la tradizione apocalittica giudaica (che nella Torah troviamo nel Libro di Daniele e a cui l'Apocalisse si ispira) e si caratterizza per la sua concezione drammatica della storia, un teatro perenne di scontri tra giusti e peccatori, immagine dello scontro celeste tra Dio e Satana. È anche il testo che pone le basi del conflitto tra credenti e potere politico romano, dato che si parla delle due bestie (potere politico e religioso) che perseguita i santi.

Tratto da LETTERATURA CRISTIANA ANTICA di Gherardo Fabretti
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