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La diffusione del marcionismo

La diffusione del  marcionismo 


Altra importante eresia fu il marcionismo, una forma esasperata di paolinismo. Marcione sostiene che c'è un contrasto insanabile tra antico e nuovo testamento. Le sue idee erano pericolose per una coabitazione pacifica delle due religioni e viene allontanato dall'Asia, finendo a Roma dove finanzia la comunità cristiana con 200.000 sesterzi. Cerdone gli trasmette una cultura accentuatamente gnostica. Nel 144 viene cacciato da Roma e fonda una serie di chiese marcioniste che per lungo tempo daranno noie. Ma qual è il messaggio di Marcione?
Non possediamo testi suoi e ciò che sappiamo lo prendiamo dalla letteratura polemica contro di lui,
Tertulliano e l'Adversus Marcionem. Il contrasto tra legge mosaica che esige la giustizia e legge vangelica che esige la grazia sono inconciliabili. Il Dio degli ebrei è un dio inferiore, un demiurgo creatore e giusto che ha dispensato una Legge severa e crudele. Il Dio vero si è rivelato con Cristo, ed è un Dio salvatore e buono che ha mandato il Cristo a salvare l'umanità e liberarla dalla Legge. La morte in croce era voluta dal Dio buono ma non era prevista dalla Torah e questo accentua la condanna.
Secondo Marcione l'unico ad avere avvertito questo contrasto è stato Paolo, e le sue Lettere, quelle che sottolineano maggiormente la novità del Vangelo rispetto alla Legge, che devono formare l'ossatura portante del Nuovo Testamento. Secondo von Harnack Marcione non è uno gnostico ma il più coerente interprete di Paolo, che con le sue antitesi di Legge e grazia, Legge e vangelo, anticiperebbe la riforma protestante.
Non molti la pensavano come lui e i teorici cristiani, per evitare strappi, dovevano formulare una teologia della storia che facesse fronte allo stesso tempo alle obiezioni dei giudei e di Marcione, che conservasse l'essenziale della tradizione giudaica e la novità della rivelazione cristiana. Ci pensa Giustino che scrive un Contro Marcione che noi non possediamo, ma la soluzione è già presente nel Dialogo con Trifone. Il Dio della Torah è il creatore del mondo e signore della storia, Dio di giudei e cristiani. La Scrittura contiene la sua rivelazione ma il valore della Scrittura è essenzialmente quello di annunciare Cristo.
I Montanisti infine. Hanno una caratterizzazione sicuramente più polemica e politica. La data ufficiale di formazione del movimento montanista è probabilmente quella indicata da Eusebio, tra il 171 e il 172. Conosciamo male il montanismo originario, perchè i suoi scritti erano spesso sotto forma di oracoli di leader raccolti da seguaci come testi ispirati, e sono andati quasi completamente perduti. Pare che nasca da un certo Montano, un profeta frigio che predicava assieme a due donne di nome Priscilla e Massimilla. Il montanismo sembra un revival dell'entusiasmo apocalittico.
Si presenta come una nuova profezia che prende spunto dall'Apocalisse di Giovanni quando parla di Gesù che promette di inviare il Paràclito (lo Spirito Santo). In nome di ciò sancisce che la fine del mondo è vicina e invita i suoi seguaci a riunirsi nella valle di Pepuza. Il montanismo è considerato non tanto un movimento dottrinale ed eretico quanto ascetico e profetico, protestatario nei confronti di una Chiesa sempre più secolarizzata.

Tratto da LETTERATURA CRISTIANA ANTICA di Gherardo Fabretti
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