Profondità di campo nel cinema di fine anni '30
Dal 1930 al 1940 sembra affermarsi nel mondo, soprattutto in America, una certa comunità d’espressione nel linguaggio cinematografico. È il trionfo a Hollywood di cinque o sei grandi generi che le assicurano allora una schiacciante superiorità rispetto alle altre cinematografie: la commedia, il burlesque, i film di danza e varietà, i film polizieschi e di gangster, il dramma psicologico e di costume, il film fantastico e d’orrore, il western.
Nel 1938, il sonoro ha raggiunto un equilibrio con i grandi generi dalle regole elaborate, si può parlare di riconciliazione tra immagine e suono. Nascono stili di regia e di découpage chiari. La nuova forma di racconto, basata sulla plasticità e sugli artifici del montaggio, viene definita analitico/drammatico. Dopo il 1938 i film erano montati secondo gli stessi principi di verosimiglianza dello spazio, di effetti drammatici o psicologici. Il cinema degli anni Trenta caratterizzato, per esempio, dal campo-controcampo, è rimesso in discussione dal découpage in profondità di Welles. Gli effetti drammatici nascono dagli spostamenti degli attori nell’inquadratura. Renoir fu precursore di Welles, per la ricerca dell’immagine in profondità. Si può parlare di parziale soppressione del montaggio con panoramiche e entrate in campo. Nel 1910 l’inquadratura in profondità di campo si identifica con la quarta parete o con il miglior punto di vista, la profondità di campo moderna, invece, influenza i rapporti intellettuali dello spettatore con l’immagine. Si tratta di un rapporto più vicino a quello della realtà (realistico). È un contributo concreto alla messa in scena (attenzione + volontà per dare un senso), reintroduce l’ambiguità (per questo "Quarto Potere" è possibile solo in profondità di campo).
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Teoria e analisi del linguaggio cinematografico
- Docente: Elena Dagrada
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