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Movimento della Pataria nella Chiesa



Un appoggio notevole viene dal movimento dalla Pataria, impegnato per ottenere un clero dalla condotta ineccepibile: in quel periodo non era ancora stata stabilita la dottrina della validità del sacramento ex opere operato, non ex opere operantis (non per dignità del sacerdote ma per ordinazione da lui ricevuta). La pataria prende questo nome a Milano, da etimologia incerta, forse il lombardo patèè = straccio. Iniziatore è il diacono Arialdo, che comincia la predicazione contro il clero concubinario e simoniaco nel 1057, affiancato dal notaio chierico Landolfo Cotta. La pataria coinvolge molte persone, che assalgono e saccheggiano sacerdoti corrotti. Ma al movimento aderiscono anche alcuni del clero. Tra le azioni della pataria, lo sciopero liturgico = diserzione in massa dalle funzioni dei sacerdoti simoniaci o concubinari, costretti per mancanza di fedeli a non amministrare i sacramenti. La curia romana manda 2 inviati a roma che però spingono il popolo milanese a continuare. Papa Stefano IX toglie la scomunica ai patarini. Niccolo II invia 2 legati a milano (Anselmo da Baggio e Pier Damiani): fanno accettare il programma riformatore all’arcivescovo di milano Guido, facendolo riconsacrare papa in modo non simoniaco.

Tratto da LA CHIESA MEDIEVALE di Dario Gemini
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