Il concetto di distanza e di gravità
L’effetto decrescente della distanza
Ovunque, la vita e le attività degli individui sono influenzate in ogni modo dall’attrito della distanza. Questa espressione ci ricorda che la distanza ha un effetto ritardante sull’interazione dell’uomo, in quanto l’incidenza in termini di tempo e di costo associata a una distanza più lunga e a interscambi più costosi è maggiore. Facciamo visita agli amici vicini più spesso che i parenti lontani; andiamo più di frequente nei negozi del quartiere piuttosto che nel più lontano centro commerciale. Le telefonate o la corrispondenza tra città vicine hanno volume maggiore rispetto a quelle destinate a ubicazioni più lontane. Infatti, la maggior parte delle interazioni si verificano su brevi distanze.
Il concetto di gravità
Le decisioni di interazione non si basano esclusivamente su valutazioni circa la distanza o il rapporto distanza/costi. Il grande centro commerciale della zona attrae clienti da un ampio raggio grazie alla varietà di negozi e di merci che le sue stesse dimensioni promettono. Siamo, cioè, attratti dall’aspettativa dell’opportunità che associamo al luogo più grande piuttosto che a quello più piccolo. Tale aspettativa si riassume in un altro modello di interazione spaziale, il modello gravitazionale, ricavato anch’esso dalle scienze fisiche. Negli anni Cinquanta dell’Ottocento, Henry C. Carey, nel suo libro Principles of Social Science, osservò che le leggi fisiche della gravità e del moto sviluppate da Newton potevano essere applicate alle azioni aggregate degli esseri umani. La legge della gravitazione universale di Newton afferma che la capacità di attrazione tra due oggetti è proporzionale al quadrato della loro distanza. In poche parole, la legge di Newton indica che le cose di grandi dimensioni si attraggono reciprocamente più di quanto non facciano gli oggetti di piccole dimensioni, che le cose vicine hanno un’attrazione reciproca più forte rispetto agli oggetti più lontani e che tale attrazione diminuisce molto rapidamente anche con piccoli incrementi di distanza.
Applicando il modello gravitazionale alle scienze sociali, anziché a quelle fisiche, la distanza può essere calcolata come variazione del tempo o del costo di percorrenza, invece che come distanza lineare.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gabriella Galbiati
[Visita la sua tesi: "Logica del tempo in Guglielmo di Ockham e Arthur Norman Prior"]
- Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Geografia del mediterraneo
- Docente: Fabio Amato
- Titolo del libro: Geografia umana
- Autore del libro: J. Fellman - A. Getis
- Editore: McGraw-Hill
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