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I fattori di movimento e mobilità dell'uomo


Ci sono vari fattori di movimento. Abbiamo già visto come il fattore della distanza favorisca i brevi spostamenti rispetto a quelli lunghi. Esiste anche un fattore della direzione, nel quale, fra tutte le possibili direzioni di spostamento, i flussi effettivi si limitano a uno o a pochi. Il fattore della direzione è semplicemente un’affermazione del fatto che i flussi non sono casuali, piuttosto, determinati luoghi hanno maggiore capacità di attrazione rispetto ad altri. Tali fattori della direzione sono in parte un riflesso del fattore di rete, un modo conscio per dire che la presenza o l’assenza di connessione influisce fortemente sulla probabilità che avvenga l’interazione spaziale. Un serie di strade e luoghi da esse collegati sono chiamati collettivamente rete.


Il comportamento spaziale dell’uomo

Gli esseri umani non sono merci, e non rispondono in maniera prevedibile ai dettami impersonali dell’interazione spaziale. Tuttavia, per sopravvivere, gli individui devono essere disponibili alla mobilità. Questo termine viene applicato a tutti i tipi di movimento dell’uomo sul territorio. Due aspetti del comportamento di mobilità ci interessano in particolare. Il primo è l’utilizzo quotidiano o temporaneo dello spazio – i tragitti per recarsi nei negozi, al lavoro o a scuola. Queste tipi di mobilità sono spesso denominati circolazione e non comportano l’idea di trasferimento di residenza. Il secondo tipo di mobilità è l’impegno a più lungo termine legato alle decisioni di lasciare permanentemente la terra di origine per trovare residenza in una nuova ubicazione. Questa seconda forma di comportamento spaziale prende il nome di migrazione.

Tratto da I CONCETTI CHIAVE DELLA GEOGRAFIA di Gabriella Galbiati
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