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Teoria scientifica in Van Frassen, Suppes e Giere


In realtà questo è proprio quello che un filosofo della scienza deve fare: l’obiettivo è quello di problematizzare per giungere a formulare concetti normativi. Ed è a partire da questa consapevolezza che Van Frassen, Suppes hanno cercato di dirci cosa una teoria è, seguendo il criterio opposto a quello che aveva seguito Puttnam. A cosa ha portato questa impostazione “positiva”? La scienza non è un fatto linguistico ma è un utilizzo di modelli (il che a detta del prof. è assolutamente vero). Non per niente la parte più ostica per il filosofo della scienza è quella della fisica contemporanea perchè non si basa su dei modelli definiti ma è in progress, in fieri, li sta cercando.
Giere afferma allora che una teoria scientifica è un insieme di modelli che possono essere presi come strumenti esplicativi del mondo; ogni modello è capace di spiegarmi pezzi di mondo.
La conclusione a questo discorso può quindi essere questa: con Carnap diciamo che se vogliamo capire cosa la scienza sia, la received view rimane la risposta migliore ad oggi. Se ci chiediamo invece come la scienza funziona, allora la teoria dei modelli risulta l’impostazione più realistica per spiegare come la scienza agisce, ossia creando modelli e provando a vedere se coincidono con pezzi di mondo, ossia li descrivono bene.

Tratto da FILOSOFIA DELLA SCIENZA di Carlo Cilia
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