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Teoria scientifica e teoria della corrispondenza


A questa impostazione che mette in primo piano gli enunciati si accosta la teoria della corrispondenza secondo la quale affinché un enunciato come “il pennarello è sul tavolo” sia un enunciato vero deve esiste una corrispondenza tra l’enunciato e il pezzo di mondo. Questa teoria pone subito diversi problemi alla nostra attenzione: intanto dovremmo chiederci a cosa corrisponde nella realtà la copula”è”; cioè la copula è dovrebbe descrivere una condizione di esistenza? E a cosa corrisponde questa condizione di esistenza a livello fattuale? Dovrebbe esistere un fatto che corrisponde “all’essere del pennarello” In secondo luogo come ci comportiamo nel caso in cui all’interno della nostra teoria inseriamo un termine teorico? A cosa corrisponde partendo dal presupposto che esso è teorico?
Nonostante questi problemi la teoria della corrispondenza non è una teoria da buttar via. Introduciamo seguendo Davidson il concetto di condizione di verità diversa dall’accesso alla verità. Se noi facciamo una distinzione tra il fatto che un pezzo di mondo “sia” e il nostro modo di accedere a questo pezzo di mondo e quindi dire “come” dovremmo in teoria fare un passo avanti verso un approccio più pragmatico alla realtà. Rimaniamo cmq perplessi anche dopo questa distinzione; è per questo che molti filosofi hanno abbandonato questa ipotesi corrisp

Tratto da FILOSOFIA DELLA SCIENZA di Carlo Cilia
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