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Fisici pluralisti. Empedocle, amore e odio



EMPEDOCLE Nasce ad Agrigento verso il 490 a.C. Anch’egli scrisse in esametri Sulla Natura. L’oggetto delle sue riflessioni torna ad essere il mondo, tenendo conto delle teorie di Parmenide: gli uomini parlano erroneamente di nascita e morte. Per capire meglio il mondo bisogna evidenziare la presenza di radici o elementi: terra acqua aria e fuoco. Tutto allora cade sotto il dominio del molteplice. Qualunque cosa è il risultato della mescolanza dei 4 elementi e questo è dovuto sia al fatto che essi sono soggetti al movimento, sia perché sono soggetti a forze in grado di aggregare e disgregare. Le due forze motrici sono AMORE e ODIO. La loro azione avviene nel tempo e secondo gradi diversi. Se prevale Amore, prevale l’aggregazione quindi la pace, se prevale Odio si ha la disgregazione dunque il caos primordiale. Anche gli uomini e i loro rapporti non sono che il frutto di queste 2 forze in lotta. Egli in questo orizzonte era in grado di cogliere ciò che in questo processo aggregativi-disgregativo permane: è l’anima, che compie una sorta di trasmigrazione nella ciclicità degli eventi, fin quando non ritorna ad un grado di aggregazione massimo, venuto a mancare per una colpa commessa all’origine, vittima dell’Odio, la forza disgregatrice.

Tratto da FILOSOFIA ANTICA di Carlo Cilia
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