Aristotele. Scienze teoretiche e scienze pratiche
Nella divisione delle scienze egli distingue quelle che hanno per oggetto il necessario e quelle che hanno per oggetto il possibile.
Le prime sono dette scienze teoretiche e riguardano quegli eventi che non possono non avvenire nella maniera in cui avvengono. Non studiano allora ciò che è accidentale. Il fine di queste scienze è la verità.
Esse sono la fisica (che studia quanto è suscettibile di mutamento e movimento), la matematica ( che studia ciò che è sotto l’aspetto della quantità e all’interno della quale è pensabile l’infinito; al di là dell’opinione comune che afferma che fuori dell’infinito non c’è nulla, Aristotele sostiene che c’è sempre altro. Nel suo linguaggio questo significa che non esiste l’infinito in atto ma solo in potenza; i numeri non hanno esistenza autonoma come voleva Platone con le idee, ma sono il frutto di un’astrazione intellettuale compiuta dal matematico che li considera solo nell’ordine della quantità.) e la filosofia prima (che studia l’essere in quanto essere).
Il secondo ambito invece è proprio delle scienze pratiche o poetiche riguardanti ciò che può avvenire in un modo o nell’altro. A loro volta azione (praxis) e produzione (poiesis) si distinguono per il fatto che l’azione ha il proprio fine in se stessa, mentre la produzione ha il proprio fine fuori di sé, ossia nell’oggetto che essa produce. Aristotele fa coincidere allora la produzione con la technè, che imita e porta a compimento ciò che la natura da sola non è in grado di fare. La produzione è una forma di imitazione (T 54). La tragedia è in particolare la forma più alta di poesia (T 55) che a differenza di quanto sosteneva Platone, non porta all’incremento incontrollato delle passioni, bensì alla purificazione (o catarsi) dell’anima da esse. La poesia allora non va svaluta, anzi essa è superiore alla storia perché possiede un valore conoscitivo più filosofico e non semplicemente nozionistico come la storia (T 56).
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Dettagli appunto:
- Autore: Carlo Cilia
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Filosofia antica
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