Aristotele. "Phainomena" e dialettica
Bisognerà allora partire da quelli che chiama phainomena ossia “cose che appaiono”: essi comprendono non solo gli oggetti sensibili, ma anche le opinioni correnti; questo spiega il perché molte opere di Aristotele dedicano una buona parte alla presentazione di opinioni di altri pensatori (T 61). La conoscenza è per lui un processo collettivo, dove gioco un ruolo importante la conoscenza del pensiero passato e di conseguenza gli scritti (molto di più che per Platone). Nasce l’esigenza di creare biblioteche del sapere. Nessuna conoscenza parte da zero: per questo motivo egli recupera l’importanza della dialettica: di essa egli si occupa nei Topici. Qui la dialettica non è più come in Platone la forma più alta di sapere, ma semplicemente uno strumento dimostrativo.
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Dettagli appunto:
- Autore: Carlo Cilia
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Filosofia antica
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