L'interpretazione semantica del testo
L'interpretazione semantica del testo
I campi di relazione semantica indicano un qualcosa ma non un dove. L’interprete deve trovare una serie di entità mediane tra le fasi dell’individuazione di unità significanti e la modellizzazione del film. Il critico deve affrontare una serie di problemi che riguardano la questione di quanti elementi della manifestazione lineare del testo possono essere pertinenti per fungere da attracco per le unità semantiche, e la questione di come mettere in relazione le unità semantiche con i giusti elementi testuali. Per quanto riguarda la questione della quantità, sono disponibili due modelli fondamentali di mappatura:
1) one-to-many. Una unità semantica viene correlate a più di una proprietà del film. Nel dire che il doppione oppositivo dominante/dominato è rilevabile nel film X sul livello della costruzione dei personaggi, nell’uso dei movimenti di macchina, nei giochi di illuminazione, dell’angolazione di ripresa, produco un tipo di interpretazione che giocando con questo modello ha il pregio di essere economica senza essere necessariamente sintetica.
2) many-to-one. Una proprietà testuale viene considerata come veicolo di più di un’unità semantica. Se ritroviamo caratteristiche di tensioni sull’asse natura/cultura, elementi di voyeurismo e di autoriflessività nella caratterizzazione di un solo personaggio, stiamo producendo una mappatura di questo tipo, che ha il vantaggio di creare intorno ad una porzione di testo abbastanza semplificata un effetto di complessità e di polisemia. Un buon esempio di utilizzo di questa tecnica è rappresentato dall’abitudine di molti critici di prestare particolare attenzione all’incipit del film considerandolo come luogo esemplare ed emblematico in cui ricorrono tutti i temi determinanti nell’opera.
È facile che la comunità percepisca come più produttivo il tentativo di mappare determinate unità di significato sul sistema delle scelte di montaggio e di ripresa che non sulla definizione dei personaggi, e questo perché implicitamente si continua a ritenere più rilevante vedere il film come costrutto linguistico che non come piéce drammatica legata a qualità di sceneggiatura.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Nicola Giuseppe Scelsi
[Visita la sua tesi: "A - Menic / Cinema. Da Dada al Progetto Cronenberg"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Storia e metodologia della critica cinematografica
- Docente: Franco La Polla
- Titolo del libro: Il linguaggio della critica cinematografica
- Autore del libro: Claudio Bisoni
- Editore: Revolver Libri
- Anno pubblicazione: 2003
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