"Eva contro Eva" in rapporto a "Tutto su mia madre"
Il gioco di rimandi e citazioni non finisce qui. Eva contro Eva appare come il gene che ha procreato Tutto su mia madre e in tutto il film compare l'ombra di Bette Davis, dalla quale Huma ammette di avere appreso a fumare. Anche il film di Mankiewicz del resto era un'opera essenzialmente al femminile che parlava di donne e di attrici e dove l'unico uomo era un odioso critico prevaricatore interpretato da George Sanders. Il personaggio di Manuela poi, in confronto a Eva contro Eva, potrebbe essere sottoposta a una duplice interpretazione per quello che riguarda il proprio codice etico: da una parte si pone come la segretaria di Huma, un po' come Eva (Anne Baxter) nei confronti di Margo (Bette Davis); dall'altro, però, in Manuela potrebbe esserci, nei confronti di Nina, dell'arrivismo celato, quello che permette a Eva di raggiungere il successo ai danni di Margo.
Eva contro Eva è poi la chiave di accensione del motore narrativo di Tutto su mia madre. È infatti dal titolo originale del film – All about Eve – che il giovane Esteban trae ispirazione per il racconto sulla madre. E dopo la morte del ragazzo sarà proprio il contenuto di quel diario che riporta Manuela nei luoghi del suo passato, alla ricerca di un corpo vanamente represso. E sarà anche l'ultimo desiderio del ragazzo a instaurare, sempre a Barcellona, la profonda intimità tra Huma e Manuela.
Viaggiare
Tutto su mia madre è opera che vive di continui spostamenti, moti di corpi instabili colmi di desiderio e di dolori. I viaggi di Manuela sull'asse Madrid – Barcellona e anche della compagnia, il viaggio non fatto in Sudamerica da suor Rosa. Almodovar entra nella fisicità di questi spostamenti, li fa vivere sulla pelle, tocca continuamente i sensi e il cuore, riuscendo a essere oggi uno dei pochissimi cineasti a trasmettere le proprie emozioni integralmente e con un percorso comunicativo immediato. Il primo viaggio di Manuela da Madrid a Barcellona fa rabbrividire, col suo gioco di gallerie, di contrasti chiaroscurali, seguito dall'arrivo a Barcellona con la macchina da presa che si posa sulla Sagrada Familia facendone sentire la materialità, il tatto, l'odore. Il fatto è che Almodovar è un cineasta sanguigno che è riuscito a trovare un equilibrio tra l'elevato potenziale delle sue emozioni e una forma di scrittura vasta e aperta che riesce finalmente a contenerle.
Comico e tragico
In Tutto su mia madre il comico e il tragico si mescolano continuamente, il riso si alterna al pianto. Una delle scene più comiche è quella di Agrado che comunica al pubblico che lo spettacolo non si terrà e comincia a dare informazioni sul prezzo del proprio corpo, alternate a scene intense come l'immobilismo di Manuela dopo che il figlio viene investito o a momenti di autentico calore con Manuela, Rosa, Huma e Agrado che si trovano nell'appartamento di Manuela e raggiungono un grado di straordinaria complicità.
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia e critica del cinema
- Docente: Stefania Rimini
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