Articolo 20: la morte non ha alcun potere sull'anima
Socrate, come racconta il Fedone platonico, decide di non sottrarsi alla legge di Atene, che lo aveva condannato a morte, attraverso la fuga. La motivazione della sua morte non può semplicemente essere di tipo meccanico: Socrate non è stato condannato a morte perché le sue gambe non si sono mosse in modo tale da permettergli la fuga. È lui ad aver deciso di non sottrarsi, pur potendolo fare, alla condanna, innanzitutto perché non ha voluto sottrarsi alle leggi dello Stato, e in secondo luogo perché con la condanna avrebbero sicuramente sottratto la vita al suo corpo, ma non avrebbero avuto alcun potere sulla sua anima, che sarebbe vissuta in eterno.
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Autore:
Carmine Ferrara
[Visita la sua tesi: "Il problema del male e del nulla nel ''De casu diaboli'' di Anselmo d'Aosta"]
- Università: Università degli Studi di Salerno
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Filosofia
- Esame: Storia della filosofia
- Docente: Gabriele Perrotti
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